«Toccava i pazienti». Prete finisce dal giudice
Sarà processato per violenza sessuale a novembre don Federico De Bianchi, l’ex parroco di Santa Giustina e Val Lapisina, nel Vittoriese, accusato da quattro ex pazienti dei reparti psichiatrici degli ospedali di Conegliano e Vittorio Veneto di averli molestati sessualmente durante i loro ricoveri, quando andava a fargli visita in qualità di cappellano dell’ospedale.
Sono tutti maggiorenni: due vittoriesi che all’epoca dei fatti avevano 19 e 26 anni, un coneglianese di 29 anni e un mestrino di 19 anni. Quest’ultimo è l’unico che è stato sentito dai magistrati in incidente probatorio, durante la fase delle indagini preliminari, nel corso del quale ha confermato le accuse nei confronti dell’ex parroco di Santa Giustina. I fatti che vengono contestati a don Federico De Bianchi, 43 anni, originario di Oderzo, risalgono alla fine del 2010. È a quell’epoca che, secondo le querele sporte alle forze dell’ordine, don Federico avrebbe allungato le mani nelle parti intime dei pazienti che andava a visitare come cappellano degli ospedali. Il pubblico ministero Barbara Sabattini, che imputa al prete l’accusa di violenza sessuale, contesta episodi di palpeggiamenti e baci o tentativi di baciare i pazienti.
L’indagine è partita ancora a fine del 2015, dopo la segnalazione fatta dall’Usl alla Procura della Repubblica di Treviso. Un’indagine condotta nel riserbo più assoluto. Due anni fa, uno dei quattro pazienti che accusano don Federico era stato sentito dagli inquirenti in incidente probatorio. E, stando a quanto s’è appreso, l’uomo aveva confermato le accuse contro il parroco.
Don Federico De Bianchi (difeso da Maurizio Paniz del foro di Belluno e Stefano Trubian del foro di Treviso), da parte sua, s’è subito proclamato innocente ed ha preferito affrontare il processo pubblico, rifiutando anche riti alternativi che avrebbero concesso meno clamore alla vicenda, come il patteggiamento ed il rito abbreviato, per dimostrare la sua innocenza. Da parte sua, uno dei legali di don Federico, l’avvocato Stefano Trubian, si limita a precisare: «Sulla vicenda che riguarda don Federico De Bianchi io e il collega Maurizio Paniz siamo pronti a sostenere la sua completa estraneità ai fatti contestati nelle sedi opportune, ossia in un’aula del tribunale. Per questo motivo preferisco non aggiungere altro».
Nel frattempo anche il vescovo di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, ha fatto sentire la sua voce ieri mattina, in un comunicato stampa: «Ho fiducia», ha detto il vescovo di Vittorio Veneto, «che si arriverà ad un chiarimento che potrà portare ad un rasserenamento, anche delle persone coinvolte alle quali intendo esprimere in ogni caso tutta la mia vicinanza». —
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