Tnt, i lavoratori a Roma incontrano due ministri

Marcon. Oggi summit dei sindacati con Zanonato, domani con Giovannini Venerdì un altro sciopero, in bilico il futuro di 26 persone. Lanciata una petizione
Di Marta Artico

MARCON. Tornano a far sentire la loro voce i lavoratori della Tnt Trasporti che ha sede anche a Marcon da diversi mesi, in via delle Industrie. «Dopo il mancato accordo nella sede della Fedit (Federazione Italiana Trasporti)», spiega la Filt Cgil, «le parti sono state convocate dai Ministeri. Oggi è in programma l’incontro al Ministero dello sviluppo economico (Mise), domani invece al Ministero del lavoro». Una protesta, quella della Tnt, intrapresa a livello nazionale, ma il sindacato è preoccupato per il futuro anche della filiale di Marcon, dove lavorano 26 persone, aperta a febbraio dopo una vita a Mestre. Venerdì a livello nazionale è stato proclamato un nuovo sciopero, dopo quello di fine giugno. Tutto ha preso avvio dall’annuncio, il 17 giugno, degli 854 esuberi sui circa 2.980 dipendenti italiani che lavorano nelle 103 filiali sparse in tutto il territorio. «Ringraziamo i parlamentari e i consiglieri regionali che in questi giorni ci hanno dimostrato in modo fattivo l’impegno e la vicinanza e si sono adoperati per queste convocazioni» si legge in una nota, «spiace che la Regione Veneto non abbia chiesto al pari della Regione Piemonte una convocazione al Mise».

A Padova, ricordiamo, ha sede uno dei quattro hub della società in Italia, da cui la notevole rilevanza occupazionale e industriale della vertenza della logistica. Nel frattempo, in questi giorni, i dipendenti della Tnt hanno lanciato una petizione: «Caro collega, amico e persona attenta ai problemi sociali italiani», si legge nell’incipit della raccolta firme, che è possibile sottoscrivere online, «amiamo Tnt e la nostra volontà è di salvaguardarla. Nessuno di noi ha intenzione di fare del male a Tnt ma l'impressione è che il top management non abbia lo stesso obiettivo. Licenziare un terzo del personale è una scelta errata poiché il taglio non riguarderà il "grasso", ma il "muscolo". Tnt perderà servizio, clienti, fatturato. L'azienda è stata fiore all'occhiello del gruppo per svariati anni, contribuendo in modo chiaro e netto con utili importanti sino al 2010. Politiche commerciali errate, mancata gestione dei costi, assunzioni errate e fuori luogo, mancate cessioni di rami d'azienda non profittevoli, hanno causato la situazione attuale ed il drastico ridimensionamento”. E ancora: “Ora come non mai è importante essere uniti e far sentire la nostra voce. Questo è il momento “del fare”: il tempo di stare a guardare è finito». Per sottoscrivere la petizione ci si deve collegare al sito www.avaaz.org/it/petition/TNT_fermiamo_854_esuberi_30/, dove si legge anche il numero dei firmatari, che in questo momento è di 1.666.

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