“Tms Spinazzè”, tutti senza soldi
I lavoratori cassaintegrati della ex “Tms Spinazzè” di San Donà ancora davanti ai cancelli dell’azienda di Mussetta. Il motivo della protesta è che da dicembre questi lavoratori aspettano di ricevere il pagamento della cassa integrazione straordinaria.
Una situazione terribile per chi ha perso il posto di lavoro e da mesi non può neppure contare sull'ammortizzatore sociale. «Purtroppo questi tempi assurdi di attesa», dice il segretario della Fiom Cgil, Fabio Furlan, «avvengono anche per altre migliaia di lavoratori del nostro territorio che provengono dal mondo artigiano e che da gennaio attendono di ricevere il pagamento della cassa integrazione in deroga».
«Tempistiche intollerabili», prosegue Furlan, «per un Paese che come il nostro si considera civile e che vanno a colpire la dignità di migliaia di famiglie di lavoratori già in difficoltà per la crisi di lavoro. È dall’inizio della crisi che la Fiom e la Cgil manifesta con i lavoratori chiedendo al governo di estendere la cassa integrazione a tutti i lavoratori e lavoratrici e defiscalizzare i contratti di solidarietà per impedire i licenziamenti».
La Cgil è critica dunque sulle riforme volute dal governo centrale. «Certo che se la risposta del governo», conclude il sindacalista amareggiato, «è la cancellazione dell’articolo 18 per poter dare alle imprese libertà di licenziamento, la prospettiva è quella di licenziamenti di massa con lavoratori sempre più ricattati dentro i luoghi di lavoro. Intanto continuano le richieste di molti lavoratori e lavoratrici che con le loro famiglie da San Donà e Portogruaro danno la propria adesione per partecipare alla manifestazione Cgil del 25 ottobre a Roma contro le scelte sul lavoro del governo Renzi». (g.ca.)
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