Titolari della trattoria “Gatto Nero”

Massimiliano Bovo e il padre Ruggero, a Burano, vogliono dire “Gatto Nero”, la storica trattoria di fondamenta della Giudecca. Massimiliano rappresenta la terza generazione dei Bovo nella gestione del locale che il nonno Vittorio aveva rilevato nel 1965. Da ragazzo voleva fare il comandante di nave, affascinato dalla serie televisiva “Love boat”. Per questo, dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra per imparare l’inglese, si iscrive all’Istituto Cini. Alla fine è rimasto a Burano e ora gestisce la trattoria mentre Ruggero e la moglie Lucia restano i padroni della cucina, da dove esce il famoso “risotto di go’”,. «Il segreto per fare un buon risotto? Ci sono go’ e go’. Bisogna saperli scegliere, non tutti sono indicati per il risotto», spiega Ruggero. Da sempre i Bovo hanno deciso di offrire in cucina pesce del posto o di altre lagune italiane e non di allevamento intensivo. «Io stesso sono pescatore e vado ad aiutare a staccare dalle reti il pesce che poi finisce nella nostra cucina», racconta Massimiliano. «Mi sono imposto delle regole e un’etica per rispettare anche l’ambiente. Poi è fondamentale che il cliente impari a conoscere quello che mangia, la cultura dell’isola».
Rispetto per gli ospiti
«Questo è importante», continua, «perché dimostriamo di avere rispetto dei nostri ospiti. Quando ero ragazzo, a volte discutevo con mio padre perché lui non chiudeva praticamente mai la trattoria. Mi faceva lavorare anche solo per due persone e io non ne capivo il senso. Nel tempo ho imparato che è una forma di rispetto verso gli ospiti, che si ricordano di te anche dopo decenni. O magari si ricordano di noi perché abbiamo fatto vedere le nasse piene di seppie. È importante che la gente ritorni a casa portandosi dietro qualcosa della laguna». —
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