Titolare di agenzia di pratiche auto sparisce con i soldi dei clienti
E' un giovane di Scorzè che aveva aperto un ufficio a Padova. Secondo le accuse, non avrebbe versato il denaro ricevuto per pagare rinnovi di patente, passaggi di proprietà e altro. La Procura ha aperto un fascicolo, di lui si sono perse le tracce.

L’agenzia «Due A» aperta a marzo dell’anno scorso e già desolatamente vuota. In alto la firma del medico
SCORZE'. È sbarcato a Padova col botto: ufficio in via del Santo, gestione giovane, pubblicità sulle fiancate del tram. Ma Alberto Aguzzi, 28 anni, residente a Scorzè, titolare dell'agenzia Due A pratiche auto di via del Santo 71 in pieno centro a Padova, il botto rischia di farlo ora. Dopo otto mesi di attività è sparito senza dire nulla, lasciando dietro di sé una scia di gente truffata: circa dieci denunce sono già state presentate nella caserma dei carabinieri di Prato della Valle. Passaggi di proprietà, rinnovo patenti, pagamenti del bollo auto: Alberto Aguzzi ritirava il denaro ma non inoltrava le pratiche. Risultato? Dopo qualche mese tutti si sono resi conto di essere completamente scoperti.
L'APERTURA.
Il giovane abita a Scorzè, dove già il padre gestisce un ufficio di pratiche auto. Ha aperto l'ufficio a Padova a inizio marzo del 2010, concordando l'affitto con i proprietari dello spazio in via del Santo 71: Giorgio Favaretti e Sandra Garbin. Dopo poco il ventottenne ha acquistato anche gli spazi pubblicitari sul tram, per far circolare in modo efficace il nome dell'agenzia. E di lì a poco sono arrivati i primi clienti.
I CASI.
«Pensi che è stato truffato anche mio marito - rivela Sandra Garbin, la proprietaria dell'edificio - si era rivolto ad Alberto per rinnovare la patente, scoprendo poi che non è mai stata rinnovata. La visita medica era autentica, con tanto di firma di un medico specializzato. Il rinnovo però non è mai stato comunicato al Pra (pubblico registro automobilistico). Come se non bastasse, quando se n'è andato, non ci ha consegnato le chiavi. Ora ci siamo affidati ad un avvocato». Tra i truffati c'è anche Eliana Scapolo, titolare del panificio di via del Santo: «Gli avevo chiesto di pagare il bollo, gli ho dato i soldi, ma quel denaro non è mai arrivato nelle casse della Regione. Così ho pagato ancora: ci ho rimesso 300 euro». «Mio figlio si era rivolto a lui per il rinnovo della patente - racconta Luciano Tenan, titolare della Camiceria su misura di via del Santo - pensava che fosse tutto a posto, invece ha corso per 5 mesi con la carta di circolazione scaduta. Il padre di Alberto Aguzzo ha compreso la situazione e ha sistemato tutto senza farci spendere altro denaro». Ora però le denunce stanno lievitando e in procura della Repubblica a Padova è stato aperto un fascicolo per truffa.
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