Tito Boeri ai neolaureati «Siate anche previdenti»
«Siate affamati, siate folli», predicava qualche anno fa ai laureandi di Stanford, Steve Jobs - il fondatore di Apple - in un mitico discorso. «Siate previdenti» - richiamandoli alla necessità di costruire per tempo la loro pensione con il sistema contributivo, per evitare sorprese - ha detto invece, in sostanza ieri, ai neolaureati di Ca’ Foscari riuniti in Piazza San Marco per la cerimonia autunnale di consegna dei diplomi, il professor Tito Boeri, presidente dell’Inps, ospite della manifestazione. Erano in 1033 (1099 i diplomi in questa sessione) ma oltre tremila persone ad ascoltarlo - con parenti e amici dei neodiplomati e qualche fischio del pubblico impaziente - tra chi era seduto in platea e assiepato dietro alle transenne. «Il primo consiglio che vi do è di non smettere mai di studiare, la formazione continua sempre. Ma non solo le scelte individuali sono importanti» ha detto Boeri ai giovani laureati «ma ci sono anche scelte collettive che condizioneranno il vostro futuro.
Le regole per l'ingresso nel mercato del lavoro, che hanno penalizzato per anni i giovani, adesso sono cambiate e lo fanno un po’ meno, attraverso contratti a tutele crescenti e molto importanti incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato. I dati Inps ci dicono che le assunzioni fin dall'inizio con contratti a tempo indeterminato di persone con meno di trent'anni sono aumentate di un quarto ed è molto importante, perché qui c'è un investimento in formazione. Ci sono però altre regole ancora da cambiare, come il ritiro dalla vita attiva, visto che oggi molte persone si trovano bloccate nelle aziende, che hanno smesso di investire in questo lavoro e nella formazione dei giovani, e questo quindi sarà un peso. Non credo nelle staffette, nei numeri dei posti di lavoro fissi: sono i demotivati che tolgono spazio ai giovani. Chi invece continua a credere nel proprio lavoro, anziché risultare un peso per le aziende, può implementare la propria complementarietà con i giovani: è con questa filosofia che abbiamo avanzato proposte che vanno in questa direzione, permettendo un'uscita flessibile prima del raggiungimento dell'età di pensionamento». A portare il saluto del Comune l’assessore Paolo Romor, dopo il prefetto Domenico Cuttaia. Il rettore Michele Bugliesi ha proposto un patto alla città. «Venezia può diventare centro di un nuovo Rinascimento» ha detto «grazie alla ricerca e all’innovazione; è un investimento di questo tipo che può dare un futuro diverso a questa città Ca’Foscari è pronta a dare il proprio contributo a questa visione». Sono stati consegnati anche i riconoscimenti al miglior studente italiano (Giovanni Montanari di Sacile, studente del Collegio internazionale, laureato in Economia e commercio) e alla migliore studentessa straniera (Andrea Maria Serbu, romena, laureata in Lingue, civiltà e scienza del linguaggio). Quindi, la consegna dei diplomi e il tradizionale lancio in aria del “tocco”, il berretto nero dei neolaureati.
Enrico Tantucci
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