Tigli abbattuti, esposto in Procura

Via Costa, dopo le polemiche si muovono gli studi legali.
Una diffida è stata recapitata ad Avm e alla ditta Rossi da parte dell’avvocato Zambelli, che cura gli interessi di alcuni dei condomini di via Costa che sono contrari ai lavori per il parcheggio interrato di Avm.
Dopo il taglio di undici tigli, il 25 luglio scorso, che ha scatenato polemiche arrivate fino sui banchi del consiglio comunale, ora si passa alle vie legali. La diffida, inviata per conoscenza anche al sindaco Orsoni, chiede di non procedere all’inizio e all’esecuzione dei lavori, anche quelli propedeutici alla realizzazione dei diaframmi del nuovo parcheggio prima di aver effettuata una attenta e approfondita analisi statica, con la verifica delle vulnerabilità dei palazzi circostanti, tutti degli anni Cinquanta e una seria verifica sulla fattibilità dell’intervento.
In caso contrario si minaccia di adire alle vie legali con una richiesta risarcitoria da parte dei residenti dei palazzi della zona, riuniti in comitato.
Si è mosso anche lo studio legale dell’avvocato Maurizio Di Rocco, di via Aleardi, che ha presentato un esposto a Procura della Repubblica, Prefettura, Corte dei conti, Polizia ambientale del Comune, difensore civico e ovviamente al sindaco di Venezia, chiedendo che si vada a verificare se tutte le procedure per il taglio degli alberi di via Costa sono state rispettate.
L’impressione, spiega l’esposto del legale mestrino, è che le ordinanze sulla ripresa dei lavori in via Costa non abbiano rispettato tutte le procedure del regolamento comunale sul verde. Non risultano, si legge, pubblicate all’albo pretorio prima dell’abbattimento degli alberi ( e tra l’altro la prima ordinanza è stata seguita da una seconda che la modificava eliminando il riferimento ad un accordo tra Avm e comitato residenti). Tra l’altro, si legge, si tratta di ordinanze motivate da interventi di viabilità che non fanno riferimento al regolamento del verde che prevede, tra l’altro, un avviso ai cittadini con un preavviso di un mese.
«Io esercito un diritto - ci spiega Di Rocco - che è previsto dal regolamento comunale del verde. Ogni cittadino può chiedere delle verifiche e gli enti, dal sindaco alla Prefettura, a questo punto dovranno andare a verificare se le procedure sono state rispettate o meno come io penso».
Copie dell’esposto sono state consegnate ai residenti, per eventuali altri esposti.
Un gruppo di abitanti della zona si è mosso scrivendo all’assessore all’Ambiente Gianfranco Bettin, che si era detto contrario al metodo adottato per il taglio dei tigli di via Costa, chiedendogli di intervenire sui lavori che dopo l’abbattimento degli alberi del 25 luglio, avvenuto tra le proteste, sono proseguiti con la rimozione della pavimentazione del parcheggio a raso.
«Sono stati sollevati così grandi polveroni che finivano anche dall’altra parte di via Ca’ Savorgnan (...) e sono state causate forti vibrazioni nei fabbricati lungo il parcheggio e c’è chi si è lamentato con gli operai di cantiere», si legge nella lettera.
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