Tifoso con il cranio sfondato, per la maxi-rissa fermato ultrà del Venezia

Le due opposte fazioni di sostenitori degli arancioneroverdi si sono fronteggiate nei pressi di piazzale Roma andando al Penzo per la partita. Il ferito, colpito con un martello o una spranga, è un ventitreenne di Eraclea. Matteo Zangrando, 28 anni, di Mogliano, accusato di tentato omicidio
Cruccu Venezia 01.04.2012.- Calcio Venezia/Porto Tolle. Distinti.- Interpress
Cruccu Venezia 01.04.2012.- Calcio Venezia/Porto Tolle. Distinti.- Interpress

MESTRE. Nella notte tra domenica e oggi è stato posto in stato di fermo un 28enne, Matteo Zangrando, residente a Mogliano, già colpito in passato da Daspo, il divieto di entrare negli stadi. Per lui l'accusa è di tentato omicidio. Sarebbe  l'autore dell'aggressione ai due fratelli di Eraclea, uno dei quali è finito in ospedale con il cranio fracassato.  

Il fatto è accaduto al termine di uno scontro durissimo tra diverse fazioni della tifoseria veneziana, un episodio sul quale stanno indagando i carabinieri di Venezia, accaduto ieri poco prima di mezzogiorno, tra piazzale Roma e i giardini Papadopoli. È qui che si incontrano i due gruppi, tifosi della stessa squadra ma su fronti politici diametralmente opposti, in totale tra le 15 e le 20 persone, di sicuro sono10 quelle di cui i carabinieri hanno raccolto la testimonianza. I due gruppi stanno andando allo stadio Penzo di Sant’Elena per assistere alla partita (Venezia-Mantova) e l’incontro sembra casuale. Ci sono i ragazzi del Gate 22, di sinistra, una decina o poco più, in maggioranza. E ci sono alcuni giovani dei Vecchi Ultrà 1998, tutti di destra, gruppo sciolto ad agosto i cui membri sono in parte confluiti nella Curva Sud. Loro sono tre o quattro, al massimo cinque. I ragazzi si conoscono, scoppia la rissa verbale, le solite offese che si lanciano i gruppi politici opposti. Dalle parole si passa alle mani, poi spunta un martello, o forse una spranga, e due ragazzi dei Vecchi Ultrà, due giovani fratelli di Eraclea, vengono colpiti più volte: Andrea M., 23 anni, alla testa, che cade a terra e Marco M. 20 anni, ferito alla spalla. Quando, poco dopo la rissa, arrivano le forze dell’ordine - polizia carabinieri e vigili urbani - l’arma è sparita, forse gettata in canale, e probabilmente alcuni dei partecipanti alla rissa si sono già dileguati anche se i carabinieri ritengono che l’aggressore sia tra le persone ascoltate nel pomeriggio. Oggi i militari metteranno a confronto le varie testimonianze raccolte per cercare di capire se combaciano, mentre ancora stanno cercando se vi siano altri testimoni, o se le telecamere delle zona possano aver registrato la rissa o gli istanti immediatamente successivi. Dopo la rissa i due fratelli feriti sono stati trasportati all’ospedale Civile di Venezia, e subito dopo all’Angelo di Mestre. Il 23enne colpito alla testa ha subìto la frattura multipla del cranio, e un’emorragia intracranica: nel pomeriggio è stato sottoposto a una lunga operazione, e poi ricoverato nel reparto di Rianimazione, come previsto dal protocollo per interventi del genere.

Le sue condizioni restano molto gravi, ma per i sanitari non sarebbe in pericolo di vita. Il fratello invece, ferito a una spalla, ha una prognosi di dieci giorni. La rissa scoppiata a piazzale Roma ha rischiato di avere un seguito al di fuori dello stadio Penzo, dove alcuni membri della Curva Sud si aspettavano di fronteggiare i «rivali» per dare loro come spiega un tifoso «una bella lezione». Durante la partita sono partiti anche alcuni cori - «Infami-infami» chiaramente scanditi e indirizzati dalla Curva a quelli del Gate 22 i quali però, per la maggior parte, ieri hanno disertato l’appuntamento con lo stadio. L’aggressione ha fatto salire la tensione tra le diverse anime degli ultrà, a danno di tutti i tifosi, che ieri avrebbero voluto godersi la vittoria sul Mantova arrivata con un gol di Franchini su rigore nel tempo di recupero.

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