«Ti cercheremo in ogni raggio di sole»

A Mestre i funerali di Federico Diana, il giovane di 19 anni morto domenica al rave a San Vito al Tagliamento
Di Alessandro Ragazzo
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, chiesa S.Marco Evangelista/ Funerale di Federico Diana
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, chiesa S.Marco Evangelista/ Funerale di Federico Diana

MESTRE. Rose bianche per una bara bianca. Così gli amici di Federico Diana hanno voluto accogliere il feretro sul sagrato della chiesa di San Marco Evangelista di Mestre. Una cerimonia toccante, che ha avuto il suo culmine alla fine, quando sono stati letti tanti messaggi in ricordo del 19enne di Martellago morto nella notte di sabato e domenica scorsa a San Vito al Tagliamento (Pordenone) a un rave-party. Papà Raffaello ha voluto che Annachiara si alzasse per ringraziarla pubblicamente; la ragazza faceva parte della comitiva che lo scorso fine settimana ha raggiunto in Friuli e ha soccorso Federico conosciuto da poco prima. «Sei un angelo», dice il padre dall’altare tra le lacrime, «grazie per aver portato mio figlio all’ospedale».

Purtroppo quella corsa non è servita perché il decesso è avvenuto attorno alle 2.30 per un edema polmonare compatibile con una overdose. Questo il referto dell’autopsia, anche se tra qualche giorno arriverà l’esito degli esami tossicologici e la situazione sarà più chiara. In precedenza Annachiara aveva preso la parola. «Non si era capito cosa fosse successo», dice, «forse si doveva venire via prima da quel posto».

Ma i messaggi di cordoglio sono stati tanti: dai genitori agli zii, dai parenti agli amici e a chi lavorava ogni giorno con Federico. Tutti hanno ricordato il sorriso e la voglia di vita del giovane operaio che a dicembre avrebbe compiuto 20 anni. Il papà, ripercorrendo la vita dell’unico figlio, ha rimarcato la sua voglia di stare anche con chi era escluso. «Ma avevi spirito d’avventura», continua tra le lacrime, «volevi viaggiare con i motociclisti fino a Capo Nord (in Norvegia ndr), hai dato un esempio positivo e il tuo sorriso sarà sempre vicino a chi ti ha conosciuto». Una parente ha rimarcato l’umanità del ragazzo: «In primavera hai avuto il coraggio di andare a trovare la zia», rivela, «l’hai stretta, dandole un attimo di gioia. Sono orgogliosa di te; in ogni raggio di sole e in qualcosa di bello mi ricorderò di te. Saluta Lassù i nonni e dài loro un bacio».

L’ultimo saluto è stato officiato dal parroco della chiesa di San Marco Evangelista, dal parroco don Marco Liviero che ha voluto consolare i genitori e i parenti.

Alle esequie era presente anche il sindaco di Martellago Monica Barbiero, che ha voluto dare una segnale di vicinanza della comunità alla famiglia Diana, arrivata nel suo Comune dopo un passato a Scorzè e, prima ancora, a Venezia.

Intanto le indagini dei carabinieri stanno procedendo per capire cosa sia successo lo scorso fine settimana; i genitori del ragazzo non credono che abbia ingerito le sostanze di sua volontà ma qualcuno abbia voluto somministrargliele. Gli ulteriori accertamenti serviranno a cercare di fare luce su questa vicenda.

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