Tetraplegico per un’anestesia, l’Usl 4 paga maxi risarcimento

Il quarantenne di Eraclea, rimasto anche cieco, riceverà adesso un milione e 800 mila euro  L’uomo era stato ricoverato al Pronto soccorso di San Donà dopo un incidente stradale
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - INGRESSO PRONTO SOCCORSO
SAN DONA' DI P. - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - INGRESSO PRONTO SOCCORSO

ERACLEA. Vince la causa risarcitoria contro l’Usl 4, ex Usl 10, ma sarà condannato per sempre a una vita da tetraplegico e non vedente. Ora l’azienda sanitaria del Veneto Orientale dovrà sborsare a rate più di 1 milione e 800 mila euro a un 40enne di Eraclea che nel luglio 2010 era stato coinvolto in un grave incidente stradale. Si tratta di un record assoluto per un risarcimento in ambito sanitario nel territorio dell’Usl tra San Donà e Portogruaro. Mai era stata riconosciuta una somma di tale importo nell’ambito di una causa civile nel Veneto Orientale.

L’uomo, residente a Eraclea Paese, stava rientrando a casa dal litorale quando ha perso il controllo della sua auto ed è uscito fuori strada da solo. Il 40enne in gravissime condizioni, era stato dunque trasportato d’urgenza in autolettiga all’ospedale di San Donà, al pronto soccorso. Ed era rimasto diverse ore in astanteria, altro particolare sul quale hanno fatto leva i suoi legali nella causa di risarcimento dei danni patiti. Ma fu una puntura con un potente anestetico a condannarlo per sempre. Era andato dapprima in arresto respiratorio, risvegliandosi poi senza vista e con una grave tetraplegia. Purtroppo non è stato più possibile recuperare la vista né la deambulazione.

Ancora oggi non può muoversi, costretto a restare sempre a letto e paralizzato, senza più poter vedere i suoi figli, la moglie, i parenti e gli amici. La famiglia per la causa risarcitoria si è affidata all’avvocato di Jesolo Valter Bars e allo studio legale associato “Brunello e Piergiovanni”, con la perizia del medico legale Ezio Casarin. Una causa civile avviata subito contro l’Usl 10, come si chiamava allora, quando si appoggiava a un’agenzia assicurativa con sede legale in Romani, e proseguita con l’Usl 4, la nuova denominazione dopo la riorganizzazione delle aziende venete, con un fondo proprio per i risarcimenti e senza più appoggiarsi all’assicurazione straniera finita nel frattempo finita nel mirino dell’autorità di vigilanza.

Un lunga causa civile che si è conclusa nei giorni scorsi condannando l’Usl 4 al pagamento di oltre 1 milione e 800 mila euro di risarcimento. Ora i familiari chiedono con una certa sollecitudine di potere avere al più presto ciò che spetta loro dopo la tragedia che hanno vissuto in questi anni, soprattutto perché quest’uomo residente a Eraclea, non vedente e tetraplegico a seguito dell’incidente e di quel potente anestetico che il suo fisico non ha retto, oggi deve sostenere costose cure e assistenza costante per poter vivere almeno senza il dolore lancinante che lo assilla quotidianamente.

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