Teste mozzate su Fb Pavanello si arrabbia Tigani la querela

Campagna infuocata. Ad accendere la miccia tra i candidati un post pubblicato dall’ex consigliere Maurizio Marchiori
Di Filippo De Gaspari

MIRANO. L’ex consigliere posta teste mozzate, la sindaca accusa Tigani, il candidato querela. La speranza di una campagna elettorale pacata è durata meno di due settimane, sbriciolata da un post dell’ex consigliere comunale, referente del comitato Campocroce Sicura, Maurizio Marchiori, che venerdì aveva postato su Facebook immagini di teste mozzate contro la Pavanello. Anche sul gruppo del Movimento cittadini Mirano di Stefano Tigani, per cui Marchiori in queste ore non si sta risparmiando, facendo propaganda casa per casa. Post rimosso dopo le rimostranze della sindaca. Tutto rientrato? Neanche per sogno. Marchiori anzi rincara: «Pavanello si concentri sull’analfabetismo funzionale e sulla sua ipocrisia politica», afferma l’ex consigliere, «Tigani non c’entra nulla, anche se ho fatto dichiarazioni di voto per lui, ma non sono iscritto a nessun movimento e partito e mi dichiaro libero pensatore. Certo l’immagine delle teste mozzate è forte, ma altrettanto chiaro dovrebbe essere il significato: costringere al silenzio chi tacere non vuole, spegnendo intelligenze e pensieri indipendenti. Pavanello vorrebbe che tutto fosse uniformato alla politica del Pd». «È da mesi che Marchiori si fa notare per la violenza delle sue invettive contro di me, su Facebook e nei luoghi pubblici», replica Pavanello, sempre sui social, «questo modo di fare dovrebbe essere emarginato, invece finisce per diventare funzionale a un movimento che evidentemente nasconde idee di destra tutt’altro che moderata. Marchiori, sostenitore di Forza Nuova (ne fa bella mostra sulla sua pagina Facebook) esprime ogni giorno la vicinanza a Tigani e lo aiuta in campagna elettorale ricevendo dallo stesso apprezzamenti e ringraziamenti. I casi sono due: o Tigani non conosce molte delle persone che lo affiancano, oppure rappresenta la faccia educata di forze che nulla hanno a che fare con la tradizione democratica di Mirano. In qualunque caso dimostra di non essere adatto al ruolo per cui si candida».

Un commento che ha fatto infuriare Tigani, che ieri è andato dai carabinieri a denunciare la sindaca per diffamazione: «Pavanello dovrebbe vergognarsi», tuona l’avvocato, «con Maurizio Marchiori non ho mai avuto nulla a che fare, né fa parte del mio Movimento. Se la sindaca pensa di sminuirmi con questo modo bieco e volgare si sbaglia, mi sono sempre battuto per la legalità, appena ho visto quel post l’ho fatto rimuovere e ne ho fatto pubblicare uno per raccomandare toni pacati. Ma forse alla sindaca dà fastidio che il nostro sia un movimento moderato e che sta avendo consensi».

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