Testamento biologico, sospeso il registro

Il servizio consentiva di poter scegliere di dire "no" all'accanimento terapeutico. Oltre 400 le persone già iscritte in due anni. La convenzione con i notai è scaduta ma il Comune non l’ha rinnovata
Da sinistra Luana Englaro, un letto rianimatorio e il sindaco Luigi Brugnaro
Da sinistra Luana Englaro, un letto rianimatorio e il sindaco Luigi Brugnaro

VENEZIA. È stato sospeso da inizio marzo il registro delle Dat, le dichiarazioni anticipate di trattamento ovvero il testamento biologico che hanno depositato in Comune, da due anni a questa parte, 407 persone. Cittadini che hanno così messo nero su bianco le loro volontà sui trattamenti sanitari ai quali essere sottoposti in caso di impossibilità di espressione autonoma in situazione di fine vita. Un servizio partito il 19 marzo 2014 con un boom di prenotazioni di cittadini: 282 le dichiarazioni depositate il primo anno. Ora il servizio è sospeso, perché è scaduta a inizio marzo la convenzione con il consiglio notarile di Venezia, che garantiva la presenza di notai per la firma delle dichiarazioni dei cittadini da depositare nel registro comunale, strumento utile anche per i medici di base.

Testamento biologico prima firma a Mestre
Fernando Ferrari è il primo cittadino Mestrino a firmare per il D.A.T. (dichiarazioni anticipate di trattamento) grazie all'iniziativa organizzata dall'URP assieme alla notaio Francesca Guizzo

Ora la preoccupazione è alta tra quanti si sono battuti, con petizioni, prese di posizione, interventi per spingere la commissione e il consiglio comunale nel luglio 2013 ad approvare a maggioranza la delibera che istituiva il registro e poi firmare la convenzione. Finora la giunta Brugnaro non è intervenuta per ripristinare il servizio, riconfermando la convenzione. Ed è passato più di un mese. «Visto che da oltre un mese è sospeso questo servizio», dice la consigliera comunale del Partito Democratico, Monica Sambo, presidente della prima commissione, «abbiamo fatto un’interrogazione al sindaco ed all’assessore per comprendere i motivi alla base del ritardo del rinnovo della convenzione. Moltissimi cittadini hanno depositato le loro DAT presso questo servizio del Comune e questo dimostra che è utile alla cittadinanza». L’interrogazione è sostenuta dagli altri consiglieri Pd e anche dalla Lista Casson.

«Il Registro comunale delle DAT», aggiunge Cristiano Samueli, presidente dell’Associazione italiana per le decisioni di fine vita, «è stato un atto di grande civiltà da parte del Consiglio comunale di Venezia. Ricordo che questa delibera era stata fortemente voluta da moltissimi cittadini ed associazioni e ringrazio la consigliere Sambo per essersi attivata appena le abbiamo comunicato la sospensione del servizio». Samueli spiega di aver saputo della sospensione dalle telefonate di cittadini che non hanno potuto prenotare l’appuntamento. Sambo e Samueli concordano: «Questo importante servizio del Comune deve continuare ad essere offerto alla cittadinanza e ricevere la pubblicità che merita». Anche l’associazione Luca Coscioni, che aveva sostenuto la mobilitazione per il Registro, torna a mobilitarsi rivolgendosi direttamente a Brugnaro: «Ricordiamo al sindaco, il quale ancora una volta dimostra scarso interesse per i diritti civili, che come avvenuto in passato i veneziani sono pronti a tornare a reclamare quel diritto che la costituzione mette a loro disposizione e che una classe politica spesso retrograda ritiene di poter ignorare».

Convenzione con i notai per il testamento biologico

Le 407 dichiarazioni depositate nel Registro sono conservate anche in versione informatica e riportano i dati anagrafici del dichiarante. Il Consiglio notarile, sulla base della convenzione, ha finora garantito la presenza con cadenza mensile nelle sedi comunali di Venezia e Mestre di un notaio per le informazioni e per fornire la copia autentica delle dichiarazioni, conservate poi nel Registro. Un servizio gratuito che consente, a chi vuole scegliere come essere trattato in punto di morte, di depositare il proprio testamento biologico, senza sopportare la spesa di un notaio privato o senza l’incertezza di non veder rispettate le proprie scelte.

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