Testamento biologico Mirano inizia il dibattito
MIRANO. Mirano vuole istituire i Dat, le dichiarazioni anticipate di trattamento. Testamento biologico in arrivo per chi vuole sospendere le cure mediche accanite: una scelta che farà discutere. Sabato 15 un dibattito pubblico, a cui parteciperà anche Mina Welby, moglie di Piergiorgio, il simbolo della lotta per il rifiuto dell’accanimento terapeutico, aprirà il dibattito in città, dove parte della maggioranza ha già manifestato l’interesse per istituire il registro riguardante le scelte di fine vita.
Per ora prevale la prudenza: nessuno parla di decisione presa, anche per non suscitare polemiche, ma gli stessi organizzatori del convegno hanno parlato di interesse manifesto di alcuni gruppi del centrosinistra a istituire il registro a Mirano. Il convegno, che si terrà alle 16 del 15 novembre nell’auditorium di Villa Errera, vedrà intervenire, oltre a Mina Welby che è copresidente dell’associazione Luca Coscioni, anche Franco Fois, della “Coscioni” di Venezia e il dottor Cristiano Samueli, presidente dell’Associazione italiana per le decisioni di fine vita.
All’incontro hanno aderito Pd, Rifondazione comunista, Movimento federalisti riformisti. A lanciarlo è stata però la civica “Io scelgo Mirano”. Se ne chiama fuori invece, sempre dalla maggioranza, l’Udc.
Di un possibile arrivo dei registri Dat a Mirano si era parlato anche lo scorso anno, quando a rompere gli indugi fu la vicina Spinea. Il percorso sarebbe simile: l’idea è istituire un registro comunale per il testamento biologico, a Spinea chiamato “Deposito delle dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica”: con esse il cittadino può, se lo desidera, esprimere anticipatamente la sua volontà rispetto ai trattamenti medico-sanitari ai quali desidera o non desidera essere sottoposto nel caso in cui, per infortunio o malattia invalidante, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso o dissenso informato al medico.
Potranno farlo tutti i cittadini maggiorenni iscritti all’anagrafe comunale. Il convegno, che di fatto apre il dibattito anche a Mirano, sarà intitolato “Diritti sospesi. Fine vita: libertà di scelta” ed è chiaramente orientato alla concretizzazione della proposta. In città però, come detto, prevale per ora la prudenza: tra favorevoli e contrari, spicca il “partito” dei «Capiamo prima di cosa si tratta e delle implicazioni che può avere, poi decideremo».
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