Testamento biologico, accordo nella maggioranza: si va verso il sì

Testo rivisto, ok dalla prima commissione. Ora si va al voto in Consiglio Il Pd: «La maggioranza c’è». L’associazione Coscioni: «Noi vigileremo»
Raccolta firme per rendere l'eutanasia legale
Raccolta firme per rendere l'eutanasia legale

VENEZIA. C’è voluto quasi un anno di discussioni, audizioni, equilibrismi lessicali ma alla fine ieri la I commissione consiliare del Comune di Venezia, ha finalmente inviato in consiglio comunale per il voto la proposta di delibera per l’istituzione del registro comunale delle dichiarazioni anticipate di trattamento. Un maxi emendamento dei proponenti la delibera porta a sostituire nel testo al termine “testamento biologico” la sigla Dat, ovvero dichiarazioni anticipate di trattamento.

Una differenza non sostanziale ma che placa i mal di pancia interni al Partito democratico. Il Comune di Venezia si avvicina a Marcon e Torino, con la creazione di un ufficio per la raccolta delle dichiarazioni e l’assistenza dei notai, spiegano Sebastiano Bonzio (Rc), Beppe Caccia (In Comune) e Gabriele Scaramuzza (Pd). «Il deposito delle dichiarazioni dei cittadini prevediamo avvenga in un ufficio comunale che sarà individuato e dove opereranno oltre ad un funzionario, uno dei notai con cui l’amministrazione andrà a stringere convenzioni. Perché prevediamo di andare oltre i protocolli d’intesa», continua Bonzio, «per stringere convenzioni con l’ordine notarile, i medici, gli infermieri e garantire così che le volontà dei cittadini siano rispettate», circa il trattamento in caso di malattia terminale.

Il Pd, alla fine, sostiene il maxi-emendamento, depositato nel pomeriggio, dice Caccia, con l’obiettivo di «portarlo all’esame del consiglio già da lunedì prossimo». Sui tempi decideranno i capigruppo dei partiti, mercoledì. «Non ci sarà unanimità al voto, ma sicuramente la maggioranza c’è e questo garantisce un lungo e importante lavoro», dice Scaramuzza.

Resta il parere negativo dell’Udc con Simone Venturini e Ennio Fortuna e la contrarietà di Franco Conte (Pd). La presidente della commissione, la Pdl Marta Locatelli, però fa intuire che niente va dato per scontato. «Modifiche sostanziali sono state introdotte dai proponenti il testo della delibera. Scompare il concetto di testamento biologico, sostituito dalle Dat ed è prevista l’autentica di firma del notaio affinché l’atto abbia un valore. Attenzione, non c’è alcun riferimento alla pratica dell’eutanasia. Bensì si parla soprattutto di accompagnamento al fine vita per chi decide di sospendere i trattamenti sanitari perché si intende tutelare la vita», avvisa.

La proposta che porta le firme di Bonzio, e sottoscritta dai consiglieri Seibezzi, Caccia, Molina, Scaramuzza, Belcaro, Giordani ed altri, passa ora all’esame del consiglio comunale per il voto finale. «Visto il lungo e paziente lavoro fatto per giungere alla stesura di un testo condiviso, auspichiamo possa essere un voto favorevole, giungendo così a dare risposta alla richiesta di istituzione del registro comunale che da anni i cittadini veneziani, con convinzione e tenacia, sottopongono all’amministrazione comunale», dice Franco Fois della cellula Coscioni di Venezia. Il movimento promette massima vigilanza sui lavori «per scongiurare che il buon lavoro fin qui fatto possa essere, come già avvenuto nella precedente consigliatura, accantonato andando così a negare il diritto costituzionale all’autodeterminazione dei cittadini veneziani». Non è, infatti, la prima volta che Venezia tenta di far passare il registro. Nell'ottobre 2009 vennero raccolte 1.300 firme di cittadini ma la delibera approvata nel gennaio 2010 dalla prima commissione non approdò mai, causa la fine della legislatura, in consiglio. Ora ci si riprova: rispetto a quattro anni fa le firme a sostegno del registro sono aumentate a quasi 3 mila.

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