Testamenti biologici, Mirano sceglie se adottarli
MIRANO. Testamento biologico in aula questa sera (giovedì 29 settembre) a Mirano: il Consiglio discute per la prima volta l’istituzione dei Dat, le dichiarazioni anticipate di trattamento, dopo quasi due anni di dibattito seguito al convegno in città con Mina Welby, moglie di Piergiorgio, il simbolo della lotta per il rifiuto dell’accanimento terapeutico.
A portare la discussione ai voti è Luisa Conti, della civica di maggioranza “Io scelgo Mirano”, da sempre schierata a favore dell’istituzione di un registro comunale che raccolga la volontà dei cittadini sulle scelte di fine vita. Lo farà attraverso una mozione, pronta da tempo e più volte ritoccata in questi mesi per cercare di raccogliere il maggior numero di consensi e dare così il via al percorso per istituire anche a Mirano il registro.
«Abbiamo ottenuto di parlarne in commissione», spiega Conti, «poi però la mozione stentava ad arrivare in aula perché c’erano molte resistenze, alcune francamente incomprensibili. Noi crediamo serva un dibattito su questi temi e ci sembra che la città sia pronta a una decisone e a un servizio che comunque, ricordo, non obbliga nessuno».
Favorevole l’Italia dei valori, «per lanciare un messaggio forte al Parlamento perché legiferi in materia», anticipa Giovanni Boldrin. Ma la maggioranza non è compatta: se ne chiama fuori l’Udc, che non ha partecipato alla discussione di questi mesi e annuncia voto contrario in mancanza di una legge quadro nazionale, ma anche nel Pd potrebbero sorgere dei distinguo. Alla fine, in soccorso al centrosinistra arriveranno comunque altri voti, come quelli dei 5 Stelle, che auspicano da tempo una decisione.
«Sono disposta a modifiche», avverte Conti, «ma che non dilatino i tempi. Basta che si arrivi al voto per fare i Dat anche a Mirano, come hanno fatto Spinea, Salzano, Marcon e Venezia».
Il percorso sarebbe simile, per esempio, proprio a quello della vicina Spinea, che i Dat li ha adottati ormai da tre anni. L’idea è istituire un registro comunale per il testamento biologico, chiamato “Deposito delle dichiarazioni anticipate di volontà dei trattamenti di natura medica”: con esse il cittadino può, se lo desidera, esprimere anticipatamente la sua volontà rispetto ai trattamenti medico-sanitari ai quali desidera o non desidera essere sottoposto nel caso in cui, per infortunio o malattia invalidante, non fosse più in grado di esprimere il proprio consenso o dissenso informato al medico. Potranno farlo tutti i cittadini maggiorenni iscritti all’anagrafe comunale.
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