Tessera, non solo Save: il ministero non ha mai convocato le parti
VENEZIA. La scelta di stracciare il progetto del Quadrante di Tessera non deve essere stata semplice per Marchi che dovrà rinunciare all’ambizione di realizzare - sull’esempio dello scalo De Gaulle di Parigi che cita spesso - un’area funzionale all’aeroporto, capace di attrarre e consolidare i flussi turistici, come alberghi e centri congressi. Ecco perché c’è chi pensa che l’uscita di Marchi sia l’ennesimo tentativo di tirare la corda, con il rischio forse di spezzarla, in vista dell ’incontro al ministero dei Trasporti sollecitato da Enac lo scorso 28 novembre - e non ancora convocato - per cercare di trovare una soluzione tra le parti, Save e Comune.
Ministero che dovrà cercare di ricomporre i tasselli di un puzzle composto e ricomposto più volte dal luglio del 2008, quando venne siglato l’accordo tra Comune e Save per la realizzazione del quadrante, con lo stadio previsto a destra della bretella, nelle aree di Save da cedere al Comune. Prevede che Save acquisti 165 ettari di terreni destinati a essere ceduti al Comune, in cambio di un riconoscimento di una capacità edificatoria di 30 mila metri quadrati di superficie lorda di pavimento. L’iter procede con grande lentezza, anche a causa della nuova normativa urbanistica regionale. A gennaio 2012 il Comune adotta il Pat (Piano di assetto territoriale) che conferma il quadrante di Tessera.
A ottobre 2012 passa il masterl plan dell’aeroporto, approvato in linea tecnica dall’Enac, con l’indicazione della seconda pista, con conseguente vincolo di 1 chilometro sulle fasce laterali dall’asse della pista che limita l’edificabilità nella fascia del vincolo di un chilometro dalla nuova pista per edifici ad elevato afflusso (come ad esempio lo stadio, ma non il casinò). A gennaio del 2013 Save opziona aree per 28 ettari esterne alla fascia di vincolo, e a febbraio del 2013 Save propone al Comune una nuova soluzione - quella che pubblichiamo sopra - a fronte della disponibilità delle nuove aree. In luglio all’Enac, alla presenza di Save, il comune avanza una controproposta, che esclude dal quadrante gran parte delle aree di Save. Che rifiuta. E che ieri ha annunciato di volersi fare da parte.
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