Tessera, i terreni d’oro contesi «Trasparenza su Quadrante e T2»

Il consigliere Pellicani, a nome del centrosinistra, sollecita uno sviluppo “pubblico” del terminal: imbarcadero, park a prezzi agevolati, mitigazioni ambientali. «Il sindaco ne discuta in Consiglio»
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Aeroporto Marco Polo Venezia/ Conf. stampa di presentazione dei 5 anni di attività di Volotea - nella foto: Marchi, pres. SAVE
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Aeroporto Marco Polo Venezia/ Conf. stampa di presentazione dei 5 anni di attività di Volotea - nella foto: Marchi, pres. SAVE

TESSERA. Riflettori sempre puntati sui terreni d’oro di Tessera, vicino all’aeroporto Marco Polo di Tessera. Parliamo dei 32, 3 ettari del Quadrante e degli oltre 17 ettari del Terminal T2, l’ex Aeroterminal dei fratelli Poletti, ora sotto regime fallimentare. Terreni su cui, ricorda con una dettagliata indagine il consigliere comunale Nicola Pellicani (Lista Casson) deve occuparsi «con la massima trasparenza» il consiglio comunale veneziano «per garantire uno sviluppo in linea con gli interessi del territorio che prevedono una piazza, parcheggi per residenti e pendolari, un imbarcadero dei vaporetti per i collegamenti pubblici con le isole veneziane e parcheggi con costi in linea con la sosta di Mestre e non, come si legge nel protocollo di maggio 2015 siglato dal commissario Zappalorto, «tariffe applicate in coerenza con quelle vigenti negli altri parcheggi dell’aeroporto».

Interpellanza. Pellicani lo chiede, con un’interpellanza, che diventerà poi una mozione e con il sostegno di tutto il centrosinistra all’opposizione in Comune (Pd e Lista Casson), che fa il punto su due mesi di ricerche, non senza fatica. Il consigliere ha studiato le carte del progetto del Terminal T2, 17 ettari di terreni dell’ex Aeroterminal destinati ora a diventare sedime demaniale in concessione alla Save di Enrico Marchi. Terreni che oggi, spiega Pellicani, rischiano anche di diventare concorrenti dello sviluppo del Quadrante di Tessera: 32,3 ettari di proprietà della CmV, la partecipata del Comune nel Casinò.

Variante. La variante per il Quadrante è stata approvata dal commissario Zappalorto il 29 maggio 2015, due giorni prima delle elezioni comunali. I terreni sono stati valutati 45 milioni di euro, «ma sono sopravvalutati e perciò fuori mercato, secondo gli esperti del settore», dice Pellicani. Terreni che, come l’Aeroterminal, interessano alla Save, la società di gestione dell’aeroporto, che conta «di passare dagli attuali 337 ettari a 667 ettari, quasi il doppio, con lo sviluppo previsto nel 2030», spiega il consigliere.

Terreni d’oro. Un bel risiko, tutto da sbrogliare, è quello dei terreni d’oro di Tessera ed ignoto ai più, ricorda il consigliere. Un anno dopo il suo insediamento, Brugnaro non ha ancora sciolto i dubbi sullo sviluppo di queste due aree. Di sicuro, avvisa Pellicani, nell’area del Quadrante, con la variante che fissa a 19.350 il massimo di presenze, di stadio non si può parlare.

Masterplan. E per il Terminal T2, dopo il via libera ministeriale alla valutazione di impatto ambientale del Masterplan Save, il futuro prossimo è quello di diventare sedime aeroportuale. «Sarebbe stato meglio evitare», avverte Pellicani, «ma ora, in attesa del decreto ministeriale che confermerà la scelta, il Comune deve agire e pretendere di mettere nero su bianco, nella convenzione con Save ed Enac, la garanzia delle finalità pubbliche dell’area. Sull’uso pubblico aveva deciso il Comune con un piano particolareggiato del dicembre 2013 a cui è seguito, il 21 maggio 2015, il protocollo d’intesa tra Comune, Enac e Save, che conferma la vocazione pubblica dello sviluppo dell’area. Il Comune, poi, con il sindaco Brugnaro, nel luglio 2015, ha inviato una lettera al Ministero dell’Ambiente presentando alcune osservazioni e chiedendo rassicurazioni. Ma nulla di più. Save nel piano investimenti del Masterplan 2021 ha messo a bilancio le risorse, 20 milioni, per l’acquisizione delle aree e non per lo sviluppo. Se il terminal serve, è bene che si faccia al più presto».

Discussione. Il consigliere chiede quindi che di questi temi si torni a discutere in consiglio comunale al più presto e che si trovi nella stipula di una convenzione, o altro strumento giuridico, il modo per fissare paletti importanti: un piano tariffario per i parcheggi che calmieri i prezzi per residenti e pendolari; norme per i bus turistici con pass onerosi «destinati al Comune»; interventi di mitigazione ambientale a protezione dell’abitato di Tessera, da discutere con residenti e Municipalità, un by pass per risolvere il problema del traffico a Tessera. «Si chiede al sindaco di portare in consiglio la discussione e di avviare un confronto finalmente trasparente sul testo della convenzione».

Mitia Chiarin

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