Terzo presidio serale a Santa Margherita spariti gli spacciatori

Esercenti, residenti e forze dell’ordine mobilitati da giovedì Domani le decisioni del Comitato ordine e sicurezza pubblica

Per tre sere di seguito Campo Santa Margherita è tornato un piacevole luogo dove prendersi un aperitivo, senza il rischio di incappare in qualche spacciatore o assistere a un accoltellamento. La protesta di cittadini ed esercenti contro il degrado dell'aerea, iniziata lo scorso giovedì, si è conclusa in maniera molto positiva ieri, quando una ventina abbondante di commercianti e residenti si è radunata in campo, tenendo alti i cartelloni contro lo spaccio di droga e per la cultura.

Da giovedì a ieri le forze dell'ordine sono state sempre presenti nell'area, sia in divisa al centro del campo, sia in borghese nelle calli circostanti, con tanto di cani antidroga. Il risultato è stato visibile, di malviventi non si è vista l'ombra se non per qualche sporadica apparizione, che però è durata lo spazio di qualche minuto: «La polizia funge da deterrente» hanno sostenuto esercenti e residenti, «e la prova è stata sotto gli occhi di tutti. Per questo noi chiedevamo un presidio costante, ma se non lo si vuole perché, come ha detto il questore, non ha senso militarizzare la zona, almeno vorremmo che ci fosse una pattuglia che nei weekend si facesse vedere».

Oggi, è infatti la giornata della grande attesa per capire se, almeno i portavoce dei residenti e degli esercenti, potranno essere sentiti domani dal Comitato ordine e sicurezza pubblica in Prefettura. In ballo ci sono alcune proposte - vietare l'uso delle bottiglie di vetro, aumentare l'illuminazione, aggiungere telecamere e valutare le proposte per il futuro - emerse dall'ultimo confronto con il sindaco Luigi Brugnaro, l'assessore Giorgio D'Este e i referenti di tutte le forze dell'ordine.

«Abbiamo mandato la richiesta», hanno spiegato Nicola Monselesan a nome dei cittadini e Luciano Dellisanti a nome degli esercenti, «e speriamo che la risposta sia affermativa. Ci teniamo a essere presenti come testimoni di chi vive in Campo Santa Margherita». L'incontro di domani potrebbe essere decisivo e anche se l'eventuale presenza delle forze dell'ordine porterebbe allo svuotamento che si è visto in questi giorni, gli esercenti sono disposti ad affrontare questo momento.

«La nostra clientela era già cambiata», ha detto Niccolò Bertelli del Chet Bar vicino a San Pantalon, «perché una volta l'atmosfera era così familiare che le persone si sentivano a casa. Nell'ultimo periodo non c'era più nessuno dei clienti abituali, quindi se le forze dell'ordine fungono da deterrente per far rinascere il Campo e mandare via gli spacciatori e gli ubriachi è meglio per tutti. Io sono disposto a correre il rischio di avere meno gente, pur di avere in futuro la clientela che avevamo quando l'area era vivibile». Ieri sera, per solidarietà, sono arrivati anche due frati dal Redentore della Giudecca: «Abbiamo letto quello che stava succedendo», hanno spiegato i giovani fra Lorenzo e fra Alberto, «e ci siamo sentiti di essere con i cittadini. I giovani hanno da sempre il desiderio di superare i limiti, ma oggi non c'è più la percezione del rischio. Iniziative come queste, che chiedono che un ambiente venga riqualificato, sono da appoggiare». Chi abita qui da anni e ha visto il Campo in tutto il suo splendore nel passato, è convinto che soltanto portando la cultura si possa ottenere qualcosa: «Venezia è piena di associazioni culturale», hanno sottolineato Jessica e Davide, «se qui si organizzassero presentazioni di libri, letture, concerti il Campo tornerebbe a essere uno dei luoghi più belli della città».

Vera Mantengoli

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