Terza età e gran caldo, interviste a 6.500 anziani fragili

I dati, confortanti, della Ulss 3 Serenissima che monitora i bisogni della popolazione anziana

M.ch.

VENEZIA. Collaborativi, attenti alle buone regole di comportamento durante il gran caldo, e tra quelli che vivono soli molti hanno una rete familiare che li segue e li rassicura.

«Possiamo dire che dalle telefonate che gli operatori dell'Ulss 3 Serenissima stanno facendo agli 'anziani fragili' del territorio - sottolinea il Direttore Generale Edgardo Contato - emerge un quadro positivo: molti degli anziani dimostrano una buona consapevolezza del rischio-caldo e sono protetti da una discreta rete familiare; e là dove comunque registriamo l'evidenza di difficoltà, interveniamo coordinandoci con le Amministrazioni comunali, che sono partner fondamentali di questo lavoro di monitoraggio e controllo sugli anziani nel periodo estivo: sono una quarantina per ora le richieste di intervento attivate presso i servizi sociali o sanitari del territorio. Contiamo che il periodo più duro quando al disagio estivo si attenui con il Ferragosto, per poter dire che anche quest'anno il tema dell'estate come periodo difficile per gli anziani è stato affrontato con attenzione e successo».

L'impegno della Centrale Operativa Territoriale era di monitorare quelle circa 6.500 persone che costituiscono la anagrafe degli anziani fragili redatta ogni anno all'inizio dell'estate con il Dipartimento di Prevenzione: «E dalle telefonate più approfondite, che hanno coinvolto quasi duemila anziani - sottolinea la dottoressa Francesca Ferraretto, direttrice della COT - riceviamo la fotografia di un quadro rassicurante. Intanto consideriamo un buon indicatore il fatto che 9 anziani su 10, quando vengono contattati, dialogano volentieri e con fiducia con gli operatori della nostra COT e risultano lucidi e collaborativi. E anche l'analisi sulle condizioni strutturale sembra dare segnali confortanti: la quasi totalità dei 2000 anziani intervistati dichiara di avere nella propria abitazione una temperatura confortevole; e se molti degli intervistati, quasi la metà, dichiarano di vivere da soli, di questi, di nuovo 9 su 10, affermano di avere una rete sociale di familiari e conoscenti a cui fare riferimento nel momento del bisogno. Restano, ovviamente, i casi di persone non autosufficienti e in difficoltà, di cui la nostra Centrale Operativa Territoriale si fa carico; ma sono una percentuale minima, poco più di uno ogni dieci: si pensi che le persone che abbiamo programmato di ricontattare durante l'estate per un'ulteriore, necessaria verifica, sono 170 sui quasi duemila anziani intervistati. Per 39 persone, un numero tutto sommato contenuto, è stato ritenuto opportuno attivare i servizi sociali o sanitari per un intervento specifico».

Il monitoraggio sugli anziani fragili del territorio prosegue fino alla metà di settembre.

«Tutti i 6.500 anziani sono stati contattati telefonicamente da una voce registrata - spiega la dottoressa Ferraretto - in coincidenza dell'ondata forte di calore di metà luglio: abbiamo pensato, nell'emergenza, di ribadire loro i consigli da seguire per affrontare il caldo estremo e i riferimenti in caso di aiuto. Ma anche a questo riguardo - sottolinea la dottoressa Ferraretto - le telefonate più approfondite fatte dentro la nostra rilevazione ci dicono che la stragrande maggioranza dei nostri anziani sa come comportarsi d'estate: il 96% degli intervistati dichiara di alimentarsi regolarmente con frutta e verdura, e 9 anziani su 10 confermano di bere almeno un litro d'acqua al giorno: non è molto, perché un adulto dovrebbe impegnarsi ad assumere due litri di acqua ogni giorno, ma è una soglia sufficiente per persone che hanno in estate una vita molto sedentaria e che sicuramente hanno uno stimolo della sete molto ridotto per l'età».

L'analisi effettuata dalla Centrale Operativa Territoriale dell'Ulss 3 Serenissima prosegue per un altro mese. «Registriamo - spiega la direttrice della Centrale Operativa Territoriale - anche le difficoltà che gli anziani avvertono e segnalano: quella più diffusa tra i quasi duemila intervistati è il senso di affaticamento; poco più della metà segnana di aver avuto le gambe gonfie o di aver avuto crampi; circa due anziani ogni dieci intervistati lamenta di avere momenti in cui, per il caldo, fatica a respirare regolarmente».

I NUMERI DELL'INDAGINE DELLA COT


L'intervista approfondita è stata effettuata su 1.950 persone facenti parte della anagrafe degli anziani fragili dell'Ulss 3 Serenissima

- hanno accettato l’intervista il 92,4% delle persone contattate
- vivono soli il 41,9% degli intervistati, ma delle persone che vivono sole hanno una rete sociale il 92,6%
- non risultano autosufficienti il 12,6% degli intervistati

- ha una temperatura gradevole in casa il 97,6% degli intervistati

- mangia regolarmente frutta e verdura il 96,1% degli intervistati

- beve almeno un litro d'acqua al giorno il 90,8% degli intervistati


I segni e sintomi rilevati riconducibili al caldo dal caldo sono:
- le gambe gonfie/crampi per il 55% degli intervistati
- mancanza di respiro per il 18,9%
- senso di affaticamento per il 78,5%

170 delle persone intervistate avranno un secondo contatto telefonico
Per 39 persone sono stati attivati i servizi sociali o sanitari

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