Terrorismo. Tunisia, attentato in resort. Strage di turisti

TUNISI. Sono arrivati via mare sulla spiaggia di due hotel di lusso a Sousse, nel golfo di Hammamet. Indossavano pantaloncini, sembravano turisti. Nascondevano un kalashnikov sotto l'ombrellone. Hanno sparato sui bagnanti, lasciando sulla spiaggia 37 cadaveri. Il panico, la fuga, le sdraio insanguinate, i corpi coperti solo da costumi da bagno riversi sulla sabbia. La spiaggia delle vacanze è improvvisamente diventata un luogo infernale. Dei due attentatori uno, quello armato di kalashnikov, è stato ucciso dalle forze di polizia in uno scontro a fuoco. L'altro è stato catturato e arrestato due ore dopo l’attacco all’imbocco dell’autostrada a Sousse.
Sousse, situata sulla costa centro-orientale tunisina, è capoluogo del governatorato omonimo, terza città tunisina per popolazione, uno dei poli turistici pIù importanti del Paese. La sua Medina è stato inserita nel Patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Gli hotel finiti sotto attacco sono l’Hotel Riu Imperial e il Port el Kantaoui. Al momento dell'attacco ospitavano 565 persone, la maggior parte dei quali provenienti da Gran Bretagna e altri Paesi dell'Europa centrale. Nessun gruppo ha rivendicato l’attacco, ma nei giorni scorsi lo Stato islamico aveva lanciato un appello ad aumentare gli attentati nel mese di Ramadan. Risale solo a tre mesi fa la strage al museo del Bardo di Tunisi in cui sono morti 21 turisti, tra cui quattro italiani, e un poliziotto tunisino.
La dinamica. Secondo una prima ricostruzione i terroristi sarebbero arrivati a bordo di un gommone. Uno dei due, che nascondeva il kalashnikov sotto un ombrellone, avrebbe aperto il fuoco sui turisti che si trovavano in quel momento in spiaggia. Un massacro. Il bilancio delle vittime è cresciuto di ora in ora, arrivando a 37 morti. I feriti sarebbero 36, alcuni dei quali in condizioni critiche. Arrivano le prime conferme di morti stranieri: una donna irlandese e almeno cinque britannici ("Ma il bilancio sarà più grave" ha detto il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond). Secondo il governo tunisino ci sarebbero, oltre che tunisini, anche turisti belgi e tedeschi. L’unità di crisi della Farnesina sta verificando per accertare l’eventuale coinvolgimento di italiani e, per farlo, sta collaborando con l’ambasciata d’Italia a Tunisi.
Gli attentatori. Dei due, quello che ha guidato l’attacco e che è stato ucciso, aveva 23 anni ed era uno studente di Kairouan. La radio tunisina Mosaique FM lo identifica come Seifeddine Rezgui. Originario di Gâafour, nel governatorato di Siliana, si era diplomato nel 2011 e laureato nel 2014. Quindi si era iscritto a un master. Pare che frequentasse dei corsi in una moschea che era fuori dal controllo dello Stato e che fosse a contatto con dei salafiti nella città di Kairouan.
Si sono susseguiti numerosi messaggi di cordoglio e di solidarietà. Il premier italiano Matteo Renzi, a Bruxelles per il Consiglio europeo, ha subito voluto esprimere "Dolore e vicinanza" al popolo e al governo tunisini. Quindi l'abbraccio, in un tweet:
Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha scritto in un tweet anche in arabo
L'Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea Federica Mogherini: "I terroristi ci vogliono dividere e invece ci uniscono"
Una madre di Dublino: "Ho preso i miei figli dall'acqua e sono scappata". Il Guardian riporta la testimonianza di una donna di Dublino che ha raccontato alla radio pubblica irlandese Rte di aver appena fatto in tempo a raccogliere i suoi figli dall'acqua, una volta sentiti i primi spari, per poi rifugiarsi in hotel. "Era circa mezzogiorno e ho visto a circa 500 metri da me una piccola mongolfiera venire giù e poi subito una sparatoria. Poi ho visto alcune persone correre verso di me, io pensavo fossero fuochi d'artificio". Poi, appunto, la presa di coscienza. "Ho pensato, 'oh mio Dio, sembrano colpi d'arma da fuoco", così sono corsa in mare, ho acchiappato i miei figli e le nostre cose e mentre correvo verso l'hotel i camerieri e il personale gridavano 'correte! correte'! Così siamo corsi verso il nostro bungalow e siamo ancora intrappolati qui dentro. Non sappiamo che cosa sta succedendo".
L'impiegato dell'hotel: "L'attentatore sembrava un turista". Era un giovane vestito con short "da turista" uno degli attentatori che ha fatto fuoco col suo kalashnikov sui bagnanti. A raccontarlo al quotidiano Guardian è stato un impiegato del resort finito nel mirino, l'Imperial Marhaba Hotel. "Un attentatore ha aperto il fuoco con un kalashnikov sui turisti e i tunisini presenti sulla spiaggia dell'hotel. Era un giovane vestito in short, sembrava un turista", ha riferito l'impiegato.
Il gallese colpito tre volte ha protetto la compagna. Un turista gallese di 30 anni, Mattew James, è stato colpito tre volte e ha fatto scudo con il suo corpo sulla fidanzata per salvarla. A raccontarlo alla Bbc, dall’ospedale dove è ricoverato il compagno, è proprio la fidanzata del giovane Sas Wilson, 26 anni. James è stato colpito al petto, all’anca e alla spalla. Uno dei proiettili avrebbe colpito la donna se il suo fidanzato non l’avesse protetta. "Era coperto di sangue, mi urlava di scappare", ha raccontato Sas. "Ti amo, ma scappa via, e di ai nostri figli che il loro papà li ama", continua il racconto della giovane. "Sono scappata verso il nostro hotel passando tra i cadaveri. La piscina era piena di sangue e c’era una persona morta", ha aggiunto la donna, madre di due figli, di 6 anni e 14 mesi, che la coppia aveva lasciato a casa con i nonni.
L'aereo tornato indietro. Un volo belga della Jetairfly, decollato a mezzogiorno da Bruxelles e diretto all'aeroporto di Enfidha, a 50 chilometri da Sousse, ha fatto marcia indietro all'altezza della Corsica per tornare all'aeroporto di partenza. La decisione è stata presa per il rischio attentati nel Paese nordafricano. La stessa compagnia aerea ha anche predisposto l'interruzione di tutti i voli verso la Tunisia fino a nuovo ordine.
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