Terrorismo e mostre: area rossa più ampia, cento agenti in più
VENEZIA. Un'area rossa più ampia di quella dello scorso anno, le modalità per impedire il transito di veicoli nella zona off limits e nelle adiacenze e una maggiore presenza di uomini delle forze dell'ordine in tutti i giorni della Mostra del Cinema e in occasione degli altri numerosi eventi in programma nelle prossime settimane.
Sono gli aspetti principali del Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza pubblica che si svolgerà domani mattina in Prefettura e che avrà come argomento principale le misure di sicurezza durante i dieci giorni della Rassegna cinematografica del Lido, la Regata Storica e il Premio Campiello che come ogni settembre porta Venezia alla ribalta mondiale.
Quasi sicuramente la zona rossa davanti ai luoghi della Mostra sarà ampliata e maggiormente blindata rispetto allo scorso anno, quando venne sperimentato per la prima volta un sistema di blindatura per impedire episodi come l'attentato di Nizza dove un camion, guidato da un terrorista dell'Is, fece strage di persone il 14 luglio, lungo la Promenade.
Quest'anno allo studio la possibilità di tenere maggiormente lontano i veicoli. La blindatura più serrata, poi, passa anche attraverso un impiego maggiore di donne e uomini delle forze dell'ordine. Infatti il ministero dell'Interno ha messo a disposizione, in più, un centinaio di unità di rinforzo rispetto al 2016. Questo consentirà di mantenere la blindatura anche nei giorni e nelle ore in cui, lo scorso anno, si ritenne di allentare la morsa in quanto c'era meno affluenza di pubblico o perché di notte i centri di proiezione o dove si svolgono eventi, sono chiusi.
Lo sviluppo del piano parte dalle scelte fatte lo scorso anno: sei varchi d'accesso disegnavano una zona rossa intorno al palazzo della Mostra, controlli a campione che quest'anno si faranno ancora più serrati e blocchi di cemento per tenere alla larga auto o furgoni e allontanare lo spettro appunto di un attentato come quello di Barcellona o di Nizza e Berlino dello scorso anno.
Un piano che ha preso a modello l'organizzazione già sperimentata nel corso di tre occasioni: a novembre 2015 il funerale di Valeria Solesin che si tenne in Piazza San Marco alla presenza dei rappresentanti delle tre religioni, a dicembre dello stesso anno per l'apertura della Porta Santa alla Basilica di San Marco, a febbraio dello scorso anno per i giorni più caldi del Carnevale quando ai turisti che entravano a Piazza San Marco venne chiesto di alzare la maschera per farsi riconoscere.
Come in quelle occasioni obiettivo della polizia è la creazione di quella che i poliziotti chiamano "zona sterile" e quindi al sicuro da qualsiasi tipo di minaccia.
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