Terremoto marino davanti al porto
CHIOGGIA. La terra ha tremato l’altra notte, vicino a Chioggia, ma nessuno se n’è accorto. Dicono gli esperti che la maggior parte dei terremoti non viene percepita dalla popolazione. E, in effetti, se è vero che, solo in Italia, si verificano circa 20mila terremoti l’anno, c’è da essere contenti di non sentirli, altrimenti saremmo sempre tutti in strada per paura che crollino le case. Il terremoto dell’altra notte non fa eccezione: si è verificato a mezzanotte, 22 minuti e 43 secondi, ora italiana, a circa 20 chilometri da Chioggia, in mare aperto. È stato registrato dalla rete sismica dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia, con magnitudo 2.4, poco oltre la soglia di magnitudo 2 al di sopra della quale vengono abitualmente percepiti i movimenti tellurici, e con ipocentro a soli 5 chilometri di profondità, quindi superficiale. Non risultano, al momento, danni né alle strutture, né alle persone. Nessuna segnalazione è arrivata alle forze dell'ordine, compresa la guardia costiera che avrebbe potuto essere allertata da qualche nave in transito nella zona. I pescatori che, in questo periodo, terminano la settimana lavorativa alla mezzanotte del giovedì (non lavorano né al venerdì, né al sabato, per non depauperare troppo gli stock ittici dopo il fermo pesca estivo) non potevano trovarsi in zona a quell'ora. Altro discorso quello delle navi commerciali (i cargo) da e per Venezia e Porto Marghera ma, anche su questo fronte, non risultano segnalazioni di allarme per onde anomale. Il terremoto, quindi, è passato senza fare danni e, non fosse stato per le rilevazioni dei sismografi, forse, non se ne sarebbe accorto nessuno. L'ultimo evento sismico che ha interessato, sia pure marginalmente, Chioggia è stata la serie di terremoti che, nella primavera-estate del 2012, ha colpito l'Emilia e parte del Veneto e della Lombardia. All'epoca, in città, si erano registrati solo danni “puntuali”, non generalizzati. Un condominio popolare in via Barbarigo, che aveva avuto bisogno di un intervento d'urgenza, la caduta di alcune plafoniere della scuola Madre Teresa di Calcutta, danni agli uffici comunali di San Domenico, e, dopo un'acqua alta eccezionale, nella sala dei lampadari, in municipio. E, infine, c'era stato anche il caso di una casa pericolante, in calle Lisatti, il cui unico inquilino, un 94enne, aveva rifiutato ostinatamente di farsi evacuare ed era rimasto nell'edificio nonostante il pericolo. Quella casa è ancora in piedi.
Diego Degan
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