Sale a 278 il numero di vittime del terremoto di martedì notte 24 agosto nel Reatino e nell'Ascolano. Sono 388 i feriti ospedalizzati e di questi non tutti sono ancora ricoverati. Il dato è stato diffuso dal direttore dell'area emergenze del Dipartimento della Protezione civile, Immacolata Postiglione, nel primo punto stampa della giornata per un aggiornamento delle operazioni di ricerca e soccorso. Nel dettaglio, le vittime sono state finora 49 ad Arquata del Tronto (comprendente anche la frazione di Pescara del Tronto), 218 ad Amatrice (comprendente le vittime finora recuperate nei crolli nelle numerose frazioni) e 11 ad Accumoli.
E' di 238 il totale delle persone estratte vive dalle macerie fino a ieri. Lo riferisce la Protezione civile aggiornando il bilancio dei soccorsi: ai 215 salvati dai Vigili del Fuoco, si devono infatti aggiungere 23 tratti in salvo dal Soccorso Alpino.
Nelle Marche non ci sono più dispersi. Il comandante regionale Ugo Bonessio, al campo base di Arquata del Tronto rende noto che "nelle Marche ai vigili del fuoco non risulta più alcun disperso". Le ricerche in tutto il territorio colpito dal sisma vanno comunque avanti.
Domani funerali delle vittime a Ascoli con Mattarella. I funerali delle vittime marchigiane del terremoto si terranno domani mattina ad Ascoli Piceno in Duomo. Sarà presente il Capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi. Lo ha annunciato il presidente della Regione Marche, nella riunione con la presidente della Camera Laura Boldrini - anche lei sarà presente ai funerali di Stato - e i parlamentari delle Marche. Alla cerimonia anche il presidente del Senato, Pietro Grasso. Il presidente Mattarella visiterà in mattinata alcune delle aree colpite dal sisma, tra cui Amatrice. Poi ad Ascoli Piceno per i funerali. Le esequie erano state inizialmente fissate per questo pomeriggio alle 15 nella palestra adiacente all'obitorio dell'ospedale "Mazzoni"di Ascoli, dove sono composte 45 salme; tra le bare, anche quelle bianche di bambini. Secondo quanto rende noto la prefettura, lo spostamento è dovuto anche a motivi logistici.
Mattarella, non sarà all'inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia il 31 agosto. Avrebbe dovuto trascorrere due giorni nella città lagunare ma, dopo il terremoto che ha colpito l'Italia centrale, ha rivisto il proprio programma.
I funerali saranno celebrati alle 11.30 dal vescovo mons. Giovanni d'Ercole nella palestra adiacente all'ospedale "Mazzoni" alla presenza delle massime autorità dello Stato. In concomitanza col rito, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha proclamato una giornata di lutto nazionale con l'esposizione di bandiere a mezz'asta sugli edifici pubblici dell'intero territorio italiano. Domani per i funerali, essendo prevista una grandissima affluenza, per la stampa è previsto uno spazio apposito a distanza per evitare ogni possibile 'invadenza'.
"Sarebbe stato un segnale bruttissimo se lo Stato non avesse deciso di fare un funerale collettivo e solenne per le vittime del terremoto". Lo ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini. "Le famiglie stavano già per portare via le salme", invece non sarà così. "Dal Governo siamo ancora in attesa di sapere chi parteciperà"
Le prime trenta salme delle vittime del sisma di Amatrice e Accumoli, intanto, sono state trasferite questa notte, utilizzando alcuni tir refrigerati, in un hangar dell'aeroporto Ciuffelli di Rieti.
Le salme delle 49 vittime nel versante marchigiano sono state sistemate nella palestra comunale di Ascoli Piceno. Le bare si trovano nella palestra dove domani mattina alle 11.30 si terranno i funerali solenni alla presenza di Mattarella e di Renzi. Però non tutti i parenti delle vittime hanno voluto i funerali solenni e alcuni - già una decina - hanno deciso di portare via i loro cari per riservargli un funerale in forma privata.
All'interno della palestra comunale del quartiere di Monticelli ad Ascoli Piceno - dove domani si svolgeranno i funerali solenni - Sono 34 le bare già composte. Fra queste, quelle di due bambine, Marisol, di neppure due anni, e Giulia, sorella di Giorgia, miracolosamente scampata invece al terremoto. Nell'obitorio ascolano sono arrivate 48 salme, 14 delle quali sono già partite per le città d'origine delle vittime: Pomezia, Roma, Formello, e Riano. Partirà invece alla volta della Romania la salma di una donna. Al termine elle esequie, 19 salme torneranno nel territorio di Arquata, ma se non dovesse essere stabilita l'idoneità del cimitero della cittadina sui Sibillini, verranno temporaneamente ospitate in altri cimiteri del comprensorio, per lo più in quello di Ascoli.
Sono 17 i romani morti a causa del terremoto sul versante marchigiano. Le famiglie hanno deciso, quasi tutte, di riportare subito le salme dei loro cari a Roma per un funerale in forma privata e di rinunciare a funerali solenni di domani. I romani morti ad Arquata e Pescara del Tronto erano turisti da anni di quei luoghi di villeggiatura ed erano ben conosciuti.