«Terraglio, scempio ambientale»

Zanoni (Idv): «Taglio sconsiderato di platani, la Sovrintendenza sanzioni l’Anas»

MOGLIANO. «È inconcepibile un intervento del genere su piante che risalgono all’epoca napoleonica: mi rivolgerò alla Sovrintendenza affinché si indaghi per risalire ai responsabili di uno scempio ambientale senza giustificazioni». Ad intervenire sul taglio dei platani lungo il Terraglio, è Andrea Zanoni, Eurodeputato IdV e membro della Commissione Envi Ambiente, Salute Pubblica e Sicurezza Alimentare. «Nei mesi scorsi», scrive, «l’Anas ha proceduto ad un’operazione di potatura dei platani che costeggiano la strada regionale 13 “Terraglio” nei tratti compresi tra i comuni di Mogliano e Venezia e tra Preganziol e Treviso. Gli interventi si sono rivelati distruttivi, senza nessuna giustificazione scientifica, non inquadrabili come potature ordinarie o straordinarie ed in contrasto con le conoscenze in materia di arboricoltura ornamentale, senza contare che il Terraglio è sottoposto a vincolo paesaggistico e nel caso di alberi monumentali come quelli tagliati dall’Anas, la Legge prevede pesanti sanzioni, fino a 100 mila euro».

Zanoni parla di «scempio ambientale e potatura senza criteri». Non solo: «Per verificare i possibili danni derivanti da lavori scriteriati e che potrebbero portare alla definitiva scomparsa dei filari secolari, la Lipu», ricorda l’eurodeputato, «si è affidata ad un professionista del settore, il perito ed agronomo Davide Luzzi. Dall’analisi presentata è emerso che non è stato adottato alcun accorgimento per scongiurare eventuali trasmissioni fungine tra gli esemplari. I tagli, inoltre, sono stati fatti in orizzontale senza gradazione, favorendo il ristagno dell’acqua e non sono stati fatti all’incrocio con gli altri rami, così da permettere la nascita del germoglio in armonia con il tronco. Aspetto ancor più grave, la chioma orribilmente mutilata per riformarsi indebolirà l’albero che sarà vulnerabile agli attacchi di patologie gravi come quelle portate dagli agenti di carie e sarà a rischio rottura, non offrendo più garanzie dal punto di vista statico».

Da qui la richiesta che «vengano applicate le sanzioni previste dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio».

Il 16 novembre e il 7 dicembre, il responsabile della Lipu di Venezia, Giampaolo Pamio, aveva presentato due denunce alle autorità competenti per fermare l’operazione di potatura. La Sovrintedenza ha cercato di bloccare l’intervento dell’Anas, ma ormai era troppo tardi. (m.a.)

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