Terra spacciata per eroina lite tra pusher e cliente

Donna di Burano arriva in via Piave per acquistare droga, ma viene truffata Torna dal venditore che la prende a schiaffi e calci prima di scappare
Di Carlo Mion

Si reca a comperare droga in via Piave, il pusher le vende terra e lei torna a protestare con il venditore. Finisce a schiaffi. È successo venerdì sera, intorno alle 19. Protagonista una 33enne di Burano che nel pomeriggio è partita dall'isola per raggiungere Mestre e comperare una dose di eroina. Non trovando il solito pusher di fiducia ha acquistato la droga da un altro tunisino. Ma una volta raggiunto il luogo dove "bucarsi" ha cercato di sciogliere lo stupefacente per iniettarselo. In quel momento ha scoperto che lo spacciatore le aveva venduto della terra.

È tornata in via Piave in cerca del pusher truffatore e, una volta trovato, ha iniziato a litigarci. E anche in maniera veemente. Il pusher non ha tollerato troppo il comportamento della cliente, anzi. Ha prima sostenuto che lui non le ha venduto terra e poi l’ha accusata di volere dei soldi, quindi ha reagito violentemente. Alla fine la ragazza ha rimediato alcuni calci, un paio di schiaffi e uno spintone che l'ha fatta cadere a terra. Il pusher e un suo amico, che era con lui ed è rimasto sul posto durante la lite, sono scappati prima dell'arrivo della polizia.

Scattato l’allarme, sul posto sono intervenuti i poliziotti delle volanti. La ragazza si era appena rialzata quando i poliziotti le hanno chiesto cos’era successo. Alla fine la giovane ha raccontato quanto accaduto. Le ricerche del pusher non hanno portato a nulla.

Due anni fa era diventata di moda vendere ai ragazzini sale al posto di ecstasy, venti euro a dose. Le vittime delle “patacche” erano ragazzini in cerca dello sballo nelle discoteche. La polizia alla fine si imbattè in uno spacciatore molto strano. Che si tradì denunciando una finta fuga di gas. Vendeva mini-dosi di potassio ai ragazzini in cerca dello sballo, facendo credere loro che si trattasse di anfetamine: una “patacca” molto remunerativa e pure sicura, perché difficilmente un consumatore di droga poi fa una denuncia per truffa.

A tradire, l’allora 28enne trevigiano, era stata una sua leggerezza: per farsi aprire casa, visto che non aveva le chiavi, aveva chiamato i pompieri denunciando una finta fuga di gas. I pompieri capirono il trucco e avvertirono la polizia. Gli agenti intervennero e perquisirono l’uomo, trovandogli in tasca cinque piccoli involucri contenenti una polvere bianca. La sostanza non reagì al narcotest. Cos'era? Lo confessò lui stesso: sali di potassio.

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