Terna tira dritto, progetto al Via
MARGHERA. Sul progetto di razionalizzazione degli elettrodotti tra Padova e Venezia – che include l’intervento di interramento di due delle tre linee di alta tensione che attraversano il Vallone Moranzani a Malcontenta – Terna spa tira dritto.
Dopo la bocciatura del primo progetto a causa dei ricorsi di cittadini e Comuni della Riviera del Brenta, la società per azioni, controllata dallo Stato che gestisce la rete elettrica nazionale in alta e altissima tensione, ha partecipato a Venezia ad una audizione della Commissione tecnica per la valutazione di impatto ambientale (Via) della Regione.
La presentazione alla Commissione regionale è il primo atto formale del processo di valutazione avviato dalla Regione, al termine del quale esprimerà il proprio parere nell’ambito del procedimento di verifica ambientale in capo al ministero dell’Ambiente. Va ricordato che il consiglio regionale ha recentemente approvato all’unanimità una mozione in cui si chiede di “scorporare” l’interramento delle linee previsto a Malcontenta», in modo da poterlo realizzare subito, invece che attendere il lungo e nuovo iter di valutazione dell’impatto ambientale dell’intero progetto di razionalizzazione della rete elettrica tra Padova-Camin e Venezia-Dolo-Fusina che secondo gli ambientalisti, la Regione e i Comuni interessati dovrebbe essere completamente interrata».
Terna, in un comunicato, ricorda che la «razionalizzazione della rete di alta tensione nelle aree di Venezia e Padova è un’opera necessaria per l’esercizio in sicurezza del sistema elettrico del Veneto, che ha un deficit energetico del 41,5 per cento».
Il riassetto complessivo della rete – aggiunge la nota di Terna spa – prevede la realizzazione di 22,2 chilometri di nuove linee, cui corrisponderà la dismissione di oltre 70 chilometri di linee esistenti che nel tempo sono state raggiunte da numerosi edifici e l’abbattimento di 281 tralicci, con un saldo di meno 208 tralicci di sostegno sul territorio veneto. Saranno quindi liberati circa 140 ettari di territorio dalla servitù di elettrodotto, con benefici per 1.155 edifici oggi collocati a 100 metri dalle linee che saranno demolite». Il mese scorso un ordine del giorno del consiglio comunale di Vigonovo ha espresso «contrarietà al progetto di elettrodotto aereo» chiamando alla mobilitazione la popolazione per ottenere «l’interramento totale dell’intera tratta» e si è impegnato, qualora necessario, di concerto con i comuni coinvolti, nella formulazione di studi tecnici e in azioni legali a contrasto di tale intervento.
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