Terna chiude due stazioni di pronto intervento

La Cgil accusa: «Così i lavoratori in caso di guasto dovranno partire da Padova» La società replica: «Il presidio dell’area veneziana sarà assicurato come sempre»
Di Gianni Favarato

MARGHERA. Botta e risposta tra la Cgil e Terna, primo operatore di reti di trasmissione dell’energia elettrica esistente in Italia e in Europa. «Terna Rete Italia ha deciso di abbandonare i suoi due presidi di pronto intervento, in territorio veneziano, trasferendoli a Padova», sostiene il segretario della Fictem-Cgil veneziana, Sito Campagnaro. «Ciò significa che le squadre addette alla sicurezza degli impianti, per arrivare a Porto Marghera, dove ci sono tre centrali termoelettriche operative, dovranno farsi 30 chilometri in più per raggiungerei punti di guasto, raddoppiando così i tempi d'intervento».

Per la Cgil si tratta di una «inaccettabile logica di riorganizzazione, tutta a scapito dei clienti. Terna sul territorio veneziano è impegnata ad investire centinaia di milioni in nuove linee e stazioni ma poi decide di trasferire 29 lavoratori per risparmiare qualche migliaia di euro, mettendo a repentaglio il pronto intervento a Marghera in caso di incidenti o guasti visto che i lavoratori dovrebbero partire non più da Villabona o Sambruson, a Dolo, dove si trovano le attuali due stazioni operative, ma dalla più distante nuova sede centralizzata di Camin, a Padova. Gli enti locali, peraltro coinvolti in impegnativi iter autorizzativi, ne sanno qualcosa?». Siro Campagnaro annuncia una richiesta di incontro con le amministrazioni provinciale e comunale.

Immediata la risposta della società sott’accusa. «ll nuovo assetto dell’organizzazione di Terna Rete Italia», spiega una nota stampa, «è stato messo a punto per rinforzare la presenza dell’azienda sul territorio a garanzia della sicurezza ed efficienza della rete elettrica nazionale. In particolare, la sede di Padova è stata scelta per accogliere una delle tre nuove macro Direzioni Mantenimento Impianti, con accresciute responsabilità gestionali e operative su tutta l’area Nordest».

In quanto alla sicurezza, Terna dice che «continuerà a garantire il presidio di quest’area dove prevede di investire 440 milioni di euro nei prossimi anni. L’impegno della nostra azienda rimane focalizzato nell’assicurare tempi di intervento operativi sulla rete elettrica che continuino a garantire la sicurezza e l’efficienza che è sempre stata assicurata».

Nel dettaglio il piano di Terna prevede «un investimento di 18 milioni di euro, dei quali circa 6 per l’area nord est, per la creazione di uffici più moderni, funzionali e dotati delle migliori infrastrutture tecnologiche e sarà affiancato da un programma di formazione volto a ulteriormente sviluppare le competenze tecniche e gestionali del personale».

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