Terme e Aqualandia aperta tutto l’anno
JESOLO. Il parco acquatico Aqualandia pronto per la copertura invernale. La notizia è di questi giorni e il patron Luciano Pareschi non sta più nella sua pelle perennemente abbronzata. Una parte del parco più premiato in Italia ed Europa, 200 mila presenze, sarà utilizzabile anche d’inverno grazie a un intervento che con tutta probabilità potrà essere effettivo nel 2018. E cresce la voglia di piscine e terme invernali, tanto che il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, annuncia: «Attendiamo con impazienza questo progetto di Aqualandia che ci vede favorevoli e adesso dobbiamo pensare seriamente anche alle terme».
Ponte da tutto esaurito. Ognissanti ha dato una nuova spinta al turismo autunnale e invernale. Mai si erano visti in questo periodo tanti turisti austriaci e tedeschi, mentre negli alberghi aperti, in tutto una trentina, non c’era un posto se non da metà novembre. Jesolo ha riscoperto la sua anima post stagionale dopo anni difficili in qui era solo l’estate che forniva prospettive certe. Adesso sono arrivati molti gruppi di turisti, studenti e anche anziani, poi dai Paesi dell’Est, che hanno riempito gli alberghi finalmente non più a prezzi stracciati, tanto che oggi non ci sono più tariffe tra i 12 e 15 euro, ma siamo saliti a 20-25 in bassa stagione per i gruppi. Poi le prenotazioni vere dei turisti, tedeschi e austriaci e molti italiani che hanno scelto Jesolo in questi giorni del ponte. La città balneare regge eccome anche in questo periodo e tra poco toccherà alle vacanze natalizie con tante sorprese. Poi sarà Carnevale e questione di settimana per aspettare il sole primaverile.
Aqualandia. «Abbiamo imprenditori che credono nella nostra città», dice Zoggia, «e mi vengono in mente Pareschi sicuramente, poi Mauro Rigoni e Monica Montellato del Tropicarium con le sue mostre da migliaia di persone tutto l’anno. Ora Aqualandia potrebbe conoscere una vera rivoluzione. Pareschi ha proposto questo intervento per coprire una parte del parco le cui piscine potrebbero essere accessibili anche d’inverno con giochi e scivoli, magari un’area del benessere. Ci pensava da tanti anni e adesso siamo arrivati davvero alla concretizzazione».
Le terme. Poi il pensiero alle tanto vagheggiate terme di Jesolo. Ce l’ha fatta egregiamente Bibione e non si vede perché non possa anche Jesolo. L’acqua termale è l’ultimo dei problemi perché ci sono studi e sistemi di canalizzazione pronti. «Noi possiamo mettere a disposizioni delle lottizzazioni», dice Zoggia, «non ci sono problemi se arriveranno imprenditori davvero motivati a realizzarle». Ci sono varie zone prese in esame, vicino all’ospedale, poi nella zona di piazza Nember e ancora dietro via Martin Luther King o dietro piazza Torino. Jesolo piaceva molto agli altoatesini, fino a qualche anno fa quando c’era molto da costruire e vendere.
Cordate jesolane. Adesso potrebbero esserci delle nuove opportunità. Non si escludono cordate anche estere. Ma da Jesolo c’è già chi si sta muovendo. «Non vedo perché non potremmo essere noi jesolani a realizzarle», dice Amorino De Zotti, ex presidente Apt, albergatore ai vertici di Aja e Federconsorzi, «abbiamo idee e risorse, gli imprenditori ci sono e credo che la strada giusta sia un progetto da portare avanti tra pubblico e privato». Infine l’Aja, con il presidente Alessandro Rizzante che guarda sempre al futuro: «Certo che le terme sono un’ottima idea per la nostra città balneare. Sarebbero un valore aggiunto di primo piano per le nostre strutture che avrebbero un sicuro riferimento per la stagione invernale».
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