Terapia intensiva di Pediatria, l’acqua arriva con le taniche
PADOVA. Alla Terapia intensiva di Pediatria di Padova, cioè il reparto di alta specializzazione che serve mezzo Veneto, l’acqua arriva con le taniche. Quella del rubinetto, infatti, presenta residui che ne sconsigliano l’utilizzo per pazienti critici come, appunto, i bambini ricoverati nel reparto di emergenza, circa 500 all’anno. L’acqua arriva in reparto dalla Farmacia dopo essere stata sottoposta a un trattamento di demineralizzazione che la rende perfettamente sicura con riferimento a contesti particolarmente delicati.
La situazione perdura già da tempo, ma il disagio è venuto alla ribalta in queste ore “calde”, in cui si sta verificando la tenuta statica della palazzina e la futura dislocazione del reparto. Proprio ieri c’è stato l’incontro tra i lavoratori e il sindacato per affrontare le diverse criticità, anche in vista dello sciopero generale indetto per il prossimo 15 aprile.
«L’acqua è potabile», precisa Luigino Zuin della Uil, «ma siccome, viste le condizioni delle tubature, potrebbe contenere residui, allora, si preferisce portarla dalla Farmacia. L’acqua usata per lavare i bambini, deve essere poi riscaldata, come si faceva un tempo. Quanto succede a Pediatria è l’ennesima dimostrazione che siamo al collasso e che a livello strutturale l’ospedale sta diventando invivibile e ingestibile». Succede poi che problemi si aggiungano a problemi: nei giorni scorsi, infatti, si è verificata la rottura di una pompa (nel provvedimento di assegnazione dei lavori si fa riferimento ad “anomalie e rotture dell’impianto”) per il trattamento dell’acqua demineralizzata con il conseguente intervento di riparazione che ha portato allo svuotamento dell’impianto e alla disinfezione dell’intero circuito.
Il rifornimento dell’acqua con l’uso delle taniche si aggiunge ad altre criticità del reparto, e non solo strutturali: due anni fa i genitori di piccoli pazienti avevano segnalato la presenza di scarafaggi e del caso si era interessato anche l’allora consigliere regionale dell’Idv Antonino Pipitone.
La direzione rassicura: «In Pediatria l’assistenza e le cure sono di altissimo livello, per i pazienti non ci sono rischi di sorta. Il problema sono le strutture che, si sa, sono vecchie», sottolinea il direttore sanitario Daniele Donato, «Siamo in attesa che a livello istituzionale venga presa una decisione». E la decisione più attesa e risolutoria è quella sull’ospedale nuovo: risale allo scorso febbraio l’incontro in Regione per la realizzazione del Policlinico, ma mancano ancora le delibere con cui viene dichiarato, da parte dell’esecutivo veneziano, l’avvio del procedimento su San Lazzaro e da parte di quello padovano la cessione dei terreni a titolo gratuito.
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