Terapia con cani e gatti per i malati terminali
Posti letto disponibili ma non utilizzabili per mancanza di budget convenzionato, la pet therapy pronta a decollare per aiutare i malati terminali dell’hospice e una collaborazione sempre più stretta con le associazioni di volontariato. Sono questi alcuni dei capisaldi del bilancio sociale che ieri per la prima volta ha presentato il Policlinico San Marco.
La struttura privata di via Zanotto punta da mesi a una maggiore “umanizzazione” dei servizi in favore dei malati. Lo ha fatto offrendo il caffè al centro prelievi, introducendo il consenso informato in veneziano e guardando allo sviluppo della pet therapy per ridurre la sofferenza dei malati grazie alla vicinanza degli animali domestici. «La collaborazione con le associazioni di volontariato ha portato molte nuove idee che stiamo cercando di sviluppare e in questo primo bilancio sociale abbiamo anche già capito alcuni punti da migliorare del nostro lavoro», sottolinea il direttore sanitario, Renzo Malatesta. «Con la pet therapy, ad esempio, siamo alla fase sperimentale che si sta svolgendo in pieno accordo con l’Asl 12 per dare tutte le garanzie possibili ai pazienti. E il confronto con l’Asl 12 è inderogabile. Ma l’aiuto ricevuto dal mondo del volontariato è stato basilare in vari ambiti».
Antonio Marra dell’associazione Parkinson infatti spiega che «il rapporto con la struttura è stato molto proficuo finora. L’ascolto dei consigli e la competenza hanno fatto fare passi avanti preziosi per crescere e offrire un servizio sempre migliore».
Il Policlinico attualmente ha un bilancio di 28,2 milioni di euro, ridotto del 30 per cento con i tagli al budget regionale. «Siamo sottodimensionati nell’uso attuale rispetto alle potenzialità e ci sono possibilità di crescita. Ma occorre che il sistema sanitario pubblico si avvalga maggiormente delle nostre competenze», affermano dalla direzione generale del Policlinico. Tanto è vero che negli ultimi anni, a forza di tagli, sono diminuite le prestazioni erogate e i pazienti. Dai 6.487 ricoveri del 2010 si è passati ai 4.219 dello scorso anno, così come le prestazioni ambulatoriali sono scese nello stesso periodo da 326.573 a 226.128. Il tutto con un bacino di utenza rappresentato per l’85 per cento da veneziani, il 3 per cento da veneti fuori provincia e il 12 per cento da altre regioni. Tra i dati offerti dal bilancio sociale del San Marco spicca il valore bassissimo di infezioni riscontrate tra chi ha subito interventi con protesi a ginocchio o anca. Nel primo caso 0,23 per cento (media nazionale 2,40) e nel secondo 0,36% (media nazionale 1,27).
In totale sono stati 41 i volontari attivi lo scorso anno al Policlinico. Tra le altre iniziative avviate c’è quella della biblioteca all’hospice, il punto di ascolto per i dipendenti, i corsi per gli studenti delle scuole superiori e i vari punti di ascolto per i pazienti. Inoltre è in aumento il numero dei dipendenti che hanno raggiunto i crediti formativi necessari, così com’è calato quello delle assenze ingiustificate, aumentando la percezione del “benessere” organizzativo nella struttura.
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