Tentato omicidio, condanna a cinque anni
DOLO. Solo l’intervento dei pochi passeggeri che a ridosso della mezzanotte del 5 marzo 2016 viaggiavano a bordo dell’autobus dell’Actv aveva evitato il peggio. Imad Ghaleb, cuoco marocchino di 38 anni residente a Mira, aveva aggredito Tony Whiskey, nigeriano classe 1983 che abita a Dolo, colpendolo con un colpo di forbice lunga 15 centimetri all’altezza del collo. Se le lame avessero toccato la carotide, sfiorata solo di pochi millimetri, per il nigeriano le conseguenze sarebbero potute essere mortali. Fortunatamente, invece, se l’era cavata grazie all’intervento prima dei carabinieri e poi del personale dell’ospedale.
Imad Ghaleb era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio e portato nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia. Ieri la sentenza in tribunale a Venezia: il marocchino è stato condannato dal collegio (presidente Irene Casol, a latere Daniela Defazio e Sonia Bello) a cinque anni di reclusione, a cui si sommano quattro mesi di arresto per il porto della forbice fuori casa senza giustificato motivo. Una sentenza che la difesa del marocchino, rappresentata dall’avvocato Antonio Amore, ha giudicato «severa», tenuto conto che Imad Ghaleb era incensurato e che non è stata riconosciuta l’attenuante legata al risarcimento della vittima. Duemila euro che Ghaleb ha già versato al nigeriano. Il pubblico ministero Giovanni Zorzi aveva chiesto una condanna per il tentato omicidio a quattro anni. Entro trenta giorni il collegio giudicante depositerà le motivazioni della sentenza.
L’aggressione a colpi di forbici si era verificata a bordo dell’autobus dell’Actv che copre la tratta Venezia-Stra. La miccia sarebbe stata l’accensione di una sigaretta: il nigeriano aveva ripreso Imad Ghaleb, che si trovava con un altro nordafricano, poiché a bordo dei mezzi pubblici non è possibile fumare come da regolamento.
Prima erano volate parole grosse, poi insulti. Quando l’autobus era arrivato in centro a Dolo, il nigeriano era sceso, impaurito dall’aggressività del marocchino che però lo aveva seguito assieme all’amico. All’altezza dell’incrocio tra via Mazzini e via Cairoli, Imad Ghaleb aveva sferrato il colpo con la forbice al collo del nigeriano che aveva invano tentato di fuggire. La forte emorragia in atto gli aveva fatto venire meno le forze e il 32enne era svenuto nel mezzo dell’incrocio. Era scattato l’allarme, quindi il ricovero in ospedale dove al nigeriano era stato diagnosticato un taglio profondo di circa otto centimetri guaribile in trenta giorni.
Rubina Bon
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