Tentata rapina in gioielleria, picchiati padre e figlia
MESTRE. Tentata rapina ieri sera alla gioielleria San Marco, la tradizionale oreficeria dei mestrini che apre i battenti in viale San Marco. Verso le 19, mentre il proprietario e la figlia si stavano preparando alla chiusura, sono infatti entrati due clienti, due uomini all’apparenza distinta, che hanno parlato con un lieve accento meridionale. Tutto è cambiato però non appena il proprietario ha chiesto in cosa poteva servirli. A questo punto infatti i due “clienti” si sono rivelati per quello che erano realmente: due rapinatori.
Ne è seguita una rapina davvero anomala: la coppia di banditi ha infatti aggredito proprietario e figlia, ma senza usare armi. I due hanno tirato due pugni al padrone della gioielleria, malmenandolo e immobilizzandolo assieme alla figlia. E qui arriva il fatto strano.
Quando ormai i due rapinatori era “padroni” della gioielleria con tutti gli ori a disposizione, si sono girati sui tacchi e, senza un motivo apparente, sono scappati lasciando i due immobilizzati.
Solo un cliente di passaggio qualche minuto dopo, che dall’esterno si è accorto che qualcosa non andava e ha dato l’allarme, è riuscito a sbloccare la situazione dei due prigionieri, liberati dalla polizia, che ha inviato sul posto volanti e gli specialisti della squadra anti rapine della squadra mobile.
Gli investigatori cercano di decifrare quanto accaduto. Cosa può aver indotto i due rapinatori a scappare “sul più bello”? Indubbio che si trattasse di una rapina, dato che la coppia di banditi ha abbandonato sul posto anche il borsone che sarebbe dovuto servire a portare via i gioielli. Cautela anche sull’accento meridionale dei due: molti rapinatori nostrani, infatti, usano pronunciare parole in lingua slava o con accenti inventati per sviare le indagini.
Intanto il proprietario della gioielleria è stato portato al pronto soccorso per essere medicato e farsi visitare per i pugni ricevuti.
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