Tentata estorsione, Corò nega le accuse

NOVENTA. Ha parlato davanti ai magistrati per oltre un’ora e mezza, negando tutte le accuse che gli sono state mosse. Ha ripetuto con forza di non essere il mandante di alcun sequestro e neppure l’autore della tentata estorsione.
L’ex allenatore del Noventa Calcio, Nerio Corò, è comparso ieri pomeriggio davanti al giudice per l’indagine preliminare (gip) del tribunale di Vicenza e al pubblico ministero che indaga sul sequestro-lampo compiuto, nel novembre dello scorso anno, ai danni di un imprenditore dell’Alta Padovana, titolare di una serigrafia a Camposampiero. Una vicenda per cui, la scorsa settimana, è finito in carcere il bassanese Stefano Costa (37 anni), mentre il noventano Nerio Corò (46 anni) è stato posto agli arresti domiciliari. Sono accusati di rapina aggravata in concorso, tentata estorsione e sequestro di persona. Secondo l’accusa, avrebbero organizzato il sequestro-lampo ai danni dell’imprenditore, pretendendo da lui il pagamento di una somma di 200 mila euro. Ma la versione che Corò ha fornito al giudice durante l’interrogatorio di ieri è decisamente contrastante con questa ricostruzione dei fatti.
Assistito dai suoi legali, gli avvocati Federica Bassetto e Franco Zorzetto, Corò ha spiegato per oltre un’ora e mezzo la sua versione dei fatti. Una ricostruzione, che è molto diversa rispetto a come la vicenda è stata raffigurata finora. «Corò ha reso dichiarazioni molto importanti per lo sviluppo delle indagini, che dovranno essere approfondite e che saranno utili a chiarire la sua posizione, ma sulle quali al momento è giusto mantenere il riserbo per non ostacolare l’attività di indagine», ha commentato l’avvocato Franco Zorzetto, al termine dell’ interrogatorio.
I legali dell’ex allenatore del Noventa hanno presentato l’istanza per chiedere la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari. Il gip si è riservato di prendere in merito una decisione, che sarà resa nota nelle prossime ore.
Secondo quanto si è appreso, nel raccontare la sua versione dei fatti Corò ha respinto tutte le accuse che sono state mosse nei suoi confronti. E, in particolare, ha ripetuto con forza di non essere il mandante di alcun sequestro e neppure l’autore della tentata estorsione. Una versione completamente contrastante rispetto a quella emersa finora e che adesso dovrà essere approfondita dagli inquirenti.
È molto probabile, dunque, che le indagini proseguiranno anche nelle prossime settimane. Nei giorni scorsi era comparso davanti al gip anche l’altro indagato per la vicenda, Stefano Costa, che, però, aveva preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, riservandosi di chiedere un colloquio al giudice non appena fossero stati chiariti gli elementi di indagine nei suoi confronti. Chi ha avuto modo di incontrare Corò, racconta che l’allenatore è molto provato da quanto accaduto, ma anche desideroso che venga fatta chiarezza al più presto.
La sua speranza, ovviamente, è di uscire pulito da questa triste vicenda.
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