Tenta una truffa alle Poste ma è scoperto e arrestato

San Donà. È finito dietro le sbarre il 45enne che aveva usato documenti falsi per ottenere un prestito: è stato smascherato da un’impiegata zelante

Una truffa ben architettata. I militari del nucleo operativo e radiomobile di San Donà di Piave hanno arrestato per truffa aggravata, continuata in concorso, falsità materiale commessa da privato in certificazioni amministrative e sostituzione di persona, Agostino Azzalin, 45 enne di Porto Tolle. Con un complice, ancora ricercato, aveva escogitato un' ingegnosa truffa ai danni dell'ufficio postale di piazza Rizzo.

Il complice, circa 20 giorni fa, si era presentato all’ufficio postale di San Donà esibendo una carta di identità con le generalità di una persona alla quale era stata rubata l’identità, ma con la sua foto. Ha aperto un conto corrente sul quale non ha eseguito alcun deposito di denaro.

Dopo alcuni giorni, si è ripresentato alle Poste esibendo una falsa busta paga per richiedere un finanziamento di 8mila euro che gli sono stati concessi. Documenti molto ben contraffatti, senza contare che ha esibito una tessera sanitaria in plastica, formato carta di credito che appariva autentica e con tutte le generalità riportate sul documento di identità. Il denaro è rimasto nel conto corrente fino a quando, il 21 maggio, Azzalin, che ha esibito una carta di identità anche questa falsa e con le stesse generalità del complice, ma con la sua fotografia, ha iniziato a fare dei prelievi di denaro dal conto.

Tre prelievi: due nella giornata del 21 e uno nella mattinata del 22 maggio, per un totale di 1.800 euro, eseguiti da Agostino Azzalin il quale, non contento, verso mezzogiorno è tornato per prelevare altri tremila euro. L’impiegata si è insospettita avendolo già visto un paio di ore prima. Quando ha chiesto il prelievo, lei ha controllato la fotocopia della carta di identità presentata dal titolare del conto e lo specimen della firma accorgendosi che, pur riportando la carta di identità presentata da Agostino Azzalin le stesse generalità, di fatto la fotografia era diversa, come pure la firma sui moduli per il prelievo.

Senza che l’uomo se ne accorgesse, l’impiegata ha chiamato la centrale operativa dei carabinieri che ha inviato un equipaggio. Nella sede della compagnia sono iniziati gli accertamenti sui documenti, poi sequestrati poiché falsi. Vi erano le generalità di un ignaro cittadino di Lendinara (Rovigo), totalmente estraneo. Così Agostino Azzalin è stato arrestato e accompagnato in tribunale a Venezia. Al termine dell’udienza, fissata con rito direttissimo, il giudice ha convalidato l’arresto, fissando una prossima udienza per 30 giugno applicando intanto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Non si esclude che i due complici abbiano già truffato in questo modo altri uffici postali.

Giovanni Cagnassi

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