Tenta di disfarsi di tre etti di hashish, lanciandola: arrestato
JESOLO. Ennesimo weekend di controlli sul litorale jesolano congiunto tra militari dell’Arma ed il Comando della Polizia Locale.
Faouzi Tarchoul, tunisino classe 1979, pregiudicato, è stato tratto in arresto per il reato di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Alla vista dei militari impegnati per i controlli durante il servizio antidroga è stato visto disfarsi di alcuni pacchetti lanciandoli dietro una auto in sosta, per poi darsi alla fuga. I militari lo hanno bloccato e recuperato quei pacchetti, che contenevano tra pani di hashish, peso 300 grammi.
A seguito di perquisizione personale sono stati sequestrati inoltre circa 400 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio ed un telefono cellulare che verrà utilizzato dagli inquirenti per la successiva fase investigativa. Il tunisino inoltre è risultato inottemperante all’ordine di lasciare il territorio nazionale emesso dal Questore di Vicenza nel 2012 e pertanto anche deferito per inosservanza legge sugli stranieri per il quale inoltre sono state avviate nuovamente le procedure di espulsione.
Al termine degli accertamenti di rito,il tunisino è stato trasferito a Santa Maria Maggiore, in attesa del giudizio di convalida dell’arresto previsto per la mattinata odierna.
Durante i controlli inoltre, l’impeccabile fiuto del cane Cyr, l’unità cinofila dell’Arma, impegnato per tutto il weekend, ha permesso di rinvenire e sequestrare, ben nascoste sotto la sabbia alcune confezioni di sostanza stupefacente: circa 50 grammi di marijuana ed alcune dosi tra hashish e cocaina. Sono stati inoltre controllati alcuni cittadini stranieri: segnalati ai sensi dell’articolo 75 del dpr 309/90, in qualità di consumatori, 3 giovani italiani ventenni.
Nonostante le migliaia di persone riversate sul litorale nel corso del weekend, sono stati notati pochissimi spacciatori e quelli controllati ed identificati, a differenza del passato, si aggiravano prevalentemente nei pressi dei pontili e del bagnasciuga, per operare lontani da occhi indiscreti, spiegano militari e agenti che hanno operato.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia