Tempo pieno a rischio costituito un comitato
CHIOGGIA. Tempo pieno a rischio alla scuola elementare Chiereghin di Borgo San Giovanni. La prima classe tempo pieno è stata attivata, dopo molte vicissitudini a settembre, ma dal prossimo anno il servizio di 40 ore settimanali non partirà per mancanza di fondi creando grossi problemi alle famiglie. I genitori si sono costituiti in comitato, hanno promosso una raccolta firme e nei giorni scorsi hanno inviato una lettera aperta a tutti i consiglieri comunali per chiedere aiuto. I problemi sono iniziati già nello scorso gennaio, in fase di preiscrizione alla prima elementare.
I genitori nel sito del Ministero potevano scegliere l’opzione delle 40 ore, ma successivamente la dirigente scolastica aveva spiegato che occorreva unire le forze perché, malgrado 22 preiscrizioni, il Provveditorato non voleva concederlo. «Così dopo innumerevoli telefonate», spiega Alessandra Penzo, rappresentante di classe della prima tempo pieno, «abbiamo ottenuto un appuntamento con il dirigente dell’ufficio scolastico di Venezia che ci spiegò che in quella sede non era in grado di assicurarci la classe. Qualche settimana dopo ci disse che l’ufficio non aveva risorse per far partire il tempo pieno, ma se le risorse interne all’istituto comprensivo (Chioggia 3) lo consentivano si poteva fare». Così è stato. La dirigente per non creare disagio a 22 famiglie, 10 delle quali con il secondo figlio alla materna di Borgo, decise di far partire a settembre il tempo pieno con risorse orarie concesse dall’ufficio scolastico di Venezia. «Ci sono stati poi problemi per la mensa», spiega la mamma, «abbiamo superato anche quelli e a settembre la prima classe tempo pieno è partita, ma subito si è presentato un ostacolo più grosso. Il prossimo anno il secondo ciclo non potrà partire, si porterà a termine il ciclo dalla prima alla quinta iniziato quest’anno, ma la storia del tempo pieno terminerà qui».
Una doccia fredda per i genitori che hanno dato subito vita a un comitato e avviato una raccolta firme. «Perché in un polo scolastico popoloso come Borgo si vuole creare un buco nero?», si chiedono i genitori, «in un momento storico in cui il 90% delle famiglie ha entrambi i genitori che lavorano com’è possibile non garantire continuità al tempo pieno? I centri storici si stanno spopolando, ma offrono questo servizio, e Borgo invece non lo ha. Chi ha i figli più piccoli all’asilo si troverà con due orari diversi di fine scuola e dovrà ricorrere a baby sitter o interrompere la continuità scolastica a Borgo scegliendo altri plessi con disagi continui e pesanti per le famiglie. Chiediamo al Comune di darci una mano».
Elisabetta Boscolo Anzoletti
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