Temperature pazze per il cambiamento climatico. Alberi già in fiore: «Segnali preoccupanti»

L’esperto Mamprin: ogni anno fioriture anticipate di qualche giorno, così come le migrazioni degli uccelli a la resistenza di zanzare e cimici
Marta Artico
Un ciliegio in fiore sotto al cavalcavia dell’Amelia sbocciato già da più di una settimana
Un ciliegio in fiore sotto al cavalcavia dell’Amelia sbocciato già da più di una settimana

MESTRE. La primavera gioca d’anticipo. In giro per la città, si notano già i primi alberi e cespugli in fiore. Segno delle temperature sempre più miti e, in ultima analisi, del cambiamento climatico al quale oramai ci stiamo abituando. In via Pio X angolo piazzale Cialdini, la splendida magnolia denudata, è già in fiore.

Un anticipo di primavera tra i palazzoni del centro, che stride con le luci di Natale che ancora illuminano diverse strade della città. Sotto al cavalcavia dell’Amelia, uno splendido ciliegio in fiore che però, a dir la verità, in questo periodo è nel massimo splendore. Molti alberi stanno già mettendo le gemme.

E il rischio, per nulla basso, è che arrivi una gelata che rovini tutto. In anticipo sulla tabella di marcia, invece, sono gli alberi di mimosa, che già da qualche giorno sono fioriti e si possono ammirare nei giardini delle abitazioni private, ma anche lungo le strade.

L’albero di mimosa di via Cappuccina all’altezza del distretto sanitario, che ogni anno viene depredato dai venditori abusivi bengalesi
L’albero di mimosa di via Cappuccina all’altezza del distretto sanitario, che ogni anno viene depredato dai venditori abusivi bengalesi

I più famosi sono quelli di via Cappuccina, che ogni anno vengono depredati dai venditori abusivi, per la maggior parte bengalesi, che nonostante gli appelli della loro comunità li “rubano” nottetempo per rivenderli lungo le strade il giorno della Festa della Donna.

Il più bello da proteggere, non è più quello di via Cappuccina angolo via Fusinato, ma quello che si trova dopo la Giulio Cesare, all’altezza del Distretto sanitario, custodito negli anni scorsi anche dagli alunni della scuola media, che lo avevano riempito di messaggi e bigliettini. Amicoalbero, con la collaborazione di diversi cittadini, è già all’opera per ingaggiare la vigilanza privata e vegliare gli alberi di mimosa per salvarli da chi sicuramente tenterà di spogliarli del loro profumo. A meno che in vista dell’8 marzo, non siano già sfioriti.

Primavera in anticipo? «I segni del cambiamento climatico sono tantissimi» spiega Luca Mamprin, esperto forestale veneziano impegnato in molteplici campi: «Le fioriture sono in anticipo di due settimane, anche tre. Ma, in generale, si nota che ogni due tre anni, si guadagna una settimana di anticipo».

La temperatura è la principale colpevole, in questo senso. «Ma si potrebbe citare la migrazione degli uccelli, che avviene ogni anno qualche giorno prima, oppure il fatto che alcune specie di insetti come la zanzara e la cimice in inverno non spariscono più, o non prendono quella botta di freddo che li faceva scomparire per un po’. Ripeto, i segnali sono tantissimi e tra questi il maggiore è la siccità».

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