Telecamere, vigilantes e più pulizia in via Querini

Lettera con 450 firme di cittadini alla giunta Brugnaro e alla mensa di Ca’ Letizia. «Lavoriamo insieme per trasformare il quadrilatero del degrado in spazio decoroso»
Unità cinofila della polizia controlla la zona di via Carducci, Mestre.
Unità cinofila della polizia controlla la zona di via Carducci, Mestre.

MESTRE.La nostra non è una protesta ma una richiesta d’aiuto e una proposta di collaborazione». La lettera con 450 firme, quelle dei residenti di via Querini a Mestre, è stata inviata ieri dal comitato “Via Querini fa senso...civico” al sindaco Brugnaro, agli assessori Venturini e D’Este, alla direzione Ambiente del Comune, a Veritas e al responsabile della mensa di Ca’ Letizia, Stefano Bozzi. Obiettivo, sollecitare una azione comune per riportare l’area, zona di forte degrado come le vicine via Carducci, piazzale Donatori di Sangue e via Cappuccina, in un «luogo pubblico aperto, pulito, decoroso e sicuro con negozi, meta di passeggiate» e non di preoccupazioni. La protesta va avanti da settimane ma oltre alle lamentele c’è tanta voglia di fare.

E questo spiega la lettera del comitato. Gruppi di residenti la domenica mattina si organizzano già per pulire a turno i sottoportici, che ospitano spesso i bivacchi di persone senza dimora che vanno a mangiare alla vicina mensa. Ora il comitato chiede al Comune un aiuto per fare di più. Si chiede a Veritas di garantire maggiori passaggi degli operatori per la pulizia della zona e si auspica anche una collaborazione della mensa di Ca’ Letizia «nella gestione, controllo e pulizia degli spazi pubblici del quartiere».

«Degrado e paura, siamo blindati in casa in pieno centro»
L'incrocio di via Querini

«Chiediamo anche la collaborazione di tutti gli abitanti del quartiere nelle operazioni di pulizia e l’impegno degli esercenti nel mantenimento dei portici puliti», prosegue la lettera. Altra proposta è quella di eliminare il muro di cinta di villa Erizzo, sede della biblioteca civica, «da sostituire con un muretto basso e una recinzione che permetta di vedere dalla strada l’edificio appena restaurato». E ancora servono nuovi cestini portarifiuti e portacenere lungo tutta la via e serve anche valutare la possibilità di «richiedere il posizionamento di telecamere di sicurezza e di utilizzare servizi di vigilanza privata». Ai vigilantes privati si pensa da un pezzo, dopo le esperienze di altri palazzi di Mestre, come il condominio Donatello che si affaccia su piazzale Candiani.

Sul fronte della viabilità il comitato propone la creazione di un rondò o spartitraffico all’interserzione tra via Querini e via Dante e la limitazione del traffico, senza «escludere il passaggio dei veicoli ma moderandone la velocità». I residenti si dicono a favore della creazione di una zona 30, area a velocità ridotta per il traffico che interessa zone densamente popolate. «Siamo certi che ci darete una risposta ma soprattutto un aiuto, affinché la nostra strada torni ad essere un luogo decoroso e non sia affidata esclusivamente alla buona volontà di poche persone che già oggi si spendono per questa giusta causa, ma diventi anche un obiettivo dell’amministrazione comunale», è l’auspicio contenuto nella lettera alla giunta Brugnaro.

Attorno a questa proposta si sono raccolte già 450 persone. Nelle scorse settimane qualcuno aveva tenuto posizioni più estreme, frutto della rabbia per la situazione, arrivando a proporre di spostare altrove la mensa dei poveri di Ca’ Letizia. È prevalsa alla fine l’idea di lavorare tutti assieme, cittadini, istituzioni e mensa, ad un progetto di rivitalizzazione dell’area. E si chiede al Comune di svolgere un ruolo di stimolo e coinvolgimento per migliorare la situazione.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia