Telecamere e allarmi il bike sharing riparte tra luci e ombre

Gli utenti: «L’attacco alle colonnine è lo stesso, ladri favoriti» Avm: «Ma il gestore ha potenziato il presidio via software»
Di Mitia Chiarin

Bike sharing a Mestre, il servizio è ripreso ma restano luci ed ombre. Il servizio è ripartito lunedì scorso con cento biciclette, ottanta agli stalli e venti pronte a sostituire quelle che dovranno essere sottoposte a manutenzioni. Di cento bici, ottanta sono nuove di zecche, di un bel rosso “Ferrari”, e solo venti sono vecchie. L’aggancio alle colonnine non è cambiato per il malumore di molti utenti ma sono arrivati allarmi e telecamere di controllo. Il servizio delle bici in affitto a Mestre era stato sospeso all’inizio di maggio per eccesso di furti e danneggiamenti.

Ladri e vandali avevano appiedato il servizio. Per Mestre un record di 240 biciclette rubate in pochi anni mentre a Treviso neanche un furto. Eppure le bici sono le stesse, quelle gestite dalla torinese Bicincittà che ha siglato accordi per questo servizio in molti Comuni italiani. Quasi un mese di sospensione ed ora la ripresa ma ci sono utenti che si sono subito allarmati. Perché temono non sia cambiato nulla. «Mi sono accorta che l’aggancio delle bici alle colonnine non è stato modificato, è sempre lo stesso e quindi mi chiedo adesso che ci sono dei mezzi nuovi in circolazione quanto ci metteranno i ladri a farle sparire», segnala Milena Romero, tessera di abbonamento numero 6 che usava questi mezzi per andare in stazione a prendere il treno per Udine, dove lavora. «Ma da marzo, visto che pagavo un servizio che non funzionava, prendo la mia bici che lascio al Bici park in stazione. Al Comune lancio un chiaro messaggio: basta andare a Milano, Barcellona e Parigi per vedere che lì le biciclette sono poco attrattive: hanno un blocco unico, le ruote piene, sono vecchie e non fanno gola ai ladri. Mestre faccia lo stesso o butta via i soldi». Anche Claudio, pendolare da Fiesso d’Artico a Mestre e abbonato al servizio mette in guardia: «Il famoso attacco delle bici alle colonnine è il medesimo anche se avevo letto che l’avrebbero cambiato. Ora le bici si trovano ma mi sa che se va avanti così i ladri torneranno a fare i predatori, lasciandoci di nuovo a piedi». Da Avm, società di Actv che sovrintende al servizio, spiegano che qualcosa è cambiato, eccome: l’attacco alle colonnine è sempre quello («per non creare problemi all’utenza», dicono dalla società ma l’assessore Bergamo aveva promesso che veniva cambiato). Il direttore Franco Comacchio assicura che il gestore, Bicincittà, si è accollato non solo il costo di danni e manutenzioni e sostituirà a proprie spese le bici rubate. Ha potenziato il software di controllo delle 16 stazioni per avere un controllo giornaliero delle biciclette e della loro posizione. E ci sono telecamere e allarmi che servono a far intervenire subito il personale di “Bicincittà”. Il presidio informatico, si spera, dovrebbe tenere lontani i ladri.

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