Telecamera in bagno, spiava le colleghe

Lo scandalo nella toilette del municipio di Marcon, l'uomo denunciato per violazione della privacy. L’allarme è stato lanciato da una dipendente che ha notato un foro con il piccolo obiettivo che la spiava
Il municipio di Marcon
Il municipio di Marcon
MARCON. Aveva piazzato la telecamera nel bagno delle donne e riprendeva quello che accadeva. Ma è stato scoperto ed è stato denunciato per violazione della privacy. Non è la prima volta che accade che un uomo spia le donne dell'ufficio in cui lavora nei loro momenti più intimi, quando si rilassano completamente pensando di non essere viste e sentite. Ma è la prima volta che accade tra le mura di un municipio. L'indagato, infatti, ha pensato bene di nascondere la telecamera in un dei bagni degli uffici del Comune di Marcon. Ad accorgersi di quel foro e del fatto che, seppur nascosto, spuntava l'obiettivo di una telecamera è stata una delle signore che utilizzava la toilette, insomma una collega. Oltre che a mettere in allarme le compagne d'ufficio, ha riferito quello che aveva visto al sindaco, il quale non ha atteso un minuto per avvertire i carabinieri della vicina Stazione dell'Arma, comandata dal maresciallo Lamberto Stanchi, un sottufficiale che alle sue spalle ha una lunga esperienza di polizia giudiziaria e di indagini anche importanti.


Gli inquirenti non hanno ancora voluto rivelare in quale modo sono risaliti a colui che aveva piazzato la telecamera. Comunque, sono solo due i sistemi grazie ai quali possono essere riusciti a dare un nome e un volto al presunto responsabile. O lo hanno atteso, bloccandolo, nel momento in cui veniva a ritirare la cassetta registrata e a sistemarne un'altra, nel caso la telecamera fosse posizionata in modo che non si potesse manovrare in diretta. Oppure, lo hanno aspettato quando riprendeva, nel caso il mezzo audiovisivo fosse piazzato al di là del muro e gli permettesse di registrare tranquillamente senza essere visto dalle protagoniste del suoi filmati.


Fatto sta che i carabinieri lo hanno pizzicato in flagrante. Ma per il reato di cui è accusato e che avrebbe commesso non è previsto l'arresto. I carabinieri di Marcon, quindi, oltre a sequestrare la telecamera (il corpo del reato) lo hanno denunciato all'autorità giudiziaria (ilpubblico ministero è Maria Cristina Motta). E' evidente che tutte coloro che sono state riprese potranno costituirsi parte civile quando si farà il processo. Nel frattempo è atteso il provvedimento amministrativo nei confronti del presunto responsabile da parte della giunta comunale, che deve sicuramente intervenire per non permettere all'uomo di nuocere ancora anche all'immagine dell'amministrazione di Marcon e almeno per dare la possibilità alle dipendenti di trascorrere quei cinque o dieci minuti nel bagno dell'ufficio con la certezza che nessuno le spia e addirittura le riprende nei momentio più intimi.


Tra l'altro, difficile davvero immaginare come la persona in questione trovi erotiche ed eccitanti quelle riprese, visto ciò che solitamente non solo gli uomini fanno quando entrano nella toilette dell'ufficio, dove non c'è doccia o vasca.

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