«Teatro Stabile del Veneto Il Toniolo resti fuori»
Teatro Stabile del Veneto, il sindaco decida ma non «tocchi» il Toniolo. Ha un peso politico rilevante l’interpellanza che il presidente del Consiglio comunale Roberto Turetta ha indirizzato ieri a Orsoni sulle nomine e il riassetto dell’organismo teatrale regionale, il cui Consiglio di amministrazione è scaduto ad aprile. Perché a formarla sono i rappresentanti di tutti i gruppi consiliari, sia di maggioranza, sia di opposizione, che siedono a Ca’ Farsetti e il fatto impegna il primo cittadino a una risposta rapida e esauriente su una vicenda in cui di chiarezza c’è n’è stata finora molto poca e di trattative sotto traccia invece in abbondanza. L’interpellanza chiede di sapere perché a tutt’oggi - nonostante il bando per le candidature - il sindaco non abbia ancora nominato il consigliere del Comune di Venezia (quello uscente e ancora in carica in proroga è Massimo Zuin) e perché solo pochi giorni fa il presidente del Teatro Stabile (anch’essa in proroga) Laura Barbiani abbia annullato l’assemblea dei soci a cui avrebbero dovuto prendere parte appunto i rappresentanti dei Comuni di Padova e di Venezia e quello della Regione. Ma chiede anche «se corrispondano al vero eventuali interessamenti per ampliamenti di gestione da parte dell’Associazione Teatro Stabile del Veneto relativamente ad altri contenitori della città e se corrisponda al vero la volontà di far sorgere nuove società di scopo».
La questione è delicata ed è legata anche alle difficoltà nella riconferma alla presidenza di Laura Barbiani, che Orsoni sostiene ancora, mentre Padova e la Regione si sarebbero sfilate. Lo stesso sindaco di Padova Ivo Rossi avrebbe comunicato al sindaco di Venezia solo pochi giorni fa la sua indisponibilità a far nominare Barbiani come consigliere dello Stabile in rappresentanza dell’assemblea dei soci. E una delle idee che sarebbero germogliate a Ca’ Farsetti - sostenuta anche dal direttore generale del Comune Marco Agostini - sarebbe stata quella di creare una società di servizi e rappresentanza dello Stabile, sul modello di Fest per la Fenice, da affidare appunto a Laura Barbiani e in cui far confluire anche il teatro Toniolo - che entrerebbe nello Stabile - anche in nome di un teorico risparmio sui costi. Un’idea però che, a quanto pare, non piace affatto non solo a Turetta ma anche al resto del Consiglio comunale, che mette Orsoni alle strette. E mentre per la presidenza dello Stabile il favorito ora sembra essere il segretario regionale uscente della Cultura Angelo Tabaro - già designato come consigliere dalla Regione insieme a Paolo Trevisi - gli interpellanti chiedono lumi al sindaco alla situazione delle entrate e della bigliettazione dello Stabile, con il Goldoni in testa, che sarebbero in calo.
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