Taxi, stop al monopolio: a Mestre nasce una nuova coop

MESTRE. Proprio allo scoccare del suo 37esimo compleanno, la Cooperativa Radiotaxi non è più l’unica società di taxi autorizzata nella città di Venezia. Dall’1 gennaio, infatti, è affiancata dalla Cooperativa Mestre Taxi (CoMe), nata dall’iniziativa di Alessandro Bragato, uscito dalla Cooperativa Radio Taxi qualche anno fa, e di Andrea Vettore, entrambi decisi «a rompere il monopolio e a ridurre anche le spese di gestione». La flotta della nuova società è per ora composta da sette persone. Cinque auto sono attrezzate per disabili, e le donne sono addirittura due. I tassisti iscritti alla nuova cooperativa sono il presidente Alessandro Bragato, il vicepresidente Michele Bovo, poi i consiglieri Erica Vanin, Sabina Malossi, Andrea Vettore, Silvio Buoso e Francesco Pagan.
«Abbiamo presentato tutta la documentazione al Comune e ora siamo operativi», spiega Bragato. «La nostra iniziativa nasce da varie considerazioni. Io personalmente ho lasciato la cooperativa Radio Taxi ancora qualche anno fa, in particolare perché l’iscrizione richiedeva costi troppo elevati. Devo dire che la fuoriuscita ha creato più di qualche problema al mio lavoro. Con la nuova Cooperativa possiamo consentirci costi di gestione meno alti. Il nostro scopo, poi, è anche quello di rompere il monopolio di Radio Taxi come unica società autorizzata a Venezia». Per i cittadini-utenti poter scegliere fra più offerte è comunque un vantaggio. Restano però invariate le tariffe del trasporto, dato che sono fissate a livello comunale dopo la contrattazione con le categorie e le associazioni dei consumatori.
La Cooperativa Mestre Taxi, però, «offre un servizio aggiuntivo», sottolinea Alessandro Bragato, «ovvero quello dell’operatore disponibile 24 ore su 24 7 giorni su 7. In pratica mettiamo a disposizione une persona anche di notte, senza registrazioni e segreterie telefoniche. Possiamo contare anche su una strumentazione gps e gprs di nuovissima generazione». La nascita della nuova cooperativa promette comunque di creare trambusto. Per ora, è giusto dirlo, il parco dei mezzi iscritti a Radio Taxi è dominante, dato che ne conta in terraferma 100 su un totale di 108 (7 ora sono con Co.Me. e un tassista non è iscritto ad alcuna cooperativa). Però c’è un risvolto non irrilevante. La nuova cooperativa, infatti, non farà più riferimento alle due principali associazione artigiane, Cgia e Cna, ma alla Uil trasporti. Cambia insomma anche la geografia “sindacale” di una categoria che per ora si era quasi sempre identificata in una della due realtà dell’artigianato locale. Cosa succederà? L’unica cosa certa è che da oggi gli utenti hanno un nuovo contatto radio-taxi: 041-0981. È quello della neonata Co.Me.
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