Taxi d’acqua, nuove licenze e polemiche
CAVALLINO. Approvato il regolamento comunale per la disciplina dei trasporti acquei non di linea, dopo una guerra sul numero di licenze in commissione tecnica provinciale. La commissione ha infatti respinto le richieste del Comune di forte incremento di nuove licenze rispetto al regolamento approvato dal Consiglio comunale nel 2009 e trasmesso alla Provincia nel 2010. A fronte di sei taxi acquei richiesti da Cavallino, la Provincia ne ha concessi due, a fronte di cinque richieste per il piccolo noleggio nessuno, per il gran turismo tipo A approvate dieci richieste su 30, gran turismo tipo B approvate due licenze su cinque, imbarcazioni tipiche a motore concesse zero su cinque, imbarcazioni a propulsione elettrica approvate due su due, noleggio natanti a remi concessi cinque su cinque, trasporto merci per conto terzi concessi due su 15.
«Dopo anni di silenzio sulla questione della Provincia», ha spiegato l'assessore ai trasporti, Maurizio Orazio, «la commissione tecnica provinciale inizialmente si era espressa azzerando tutti i contingentamenti previsti nel nostro documento, nonostante fossero suffragati da documenti e accertamenti fatti in loco sui trasporti, sulla popolazione e sui turisti. Successivamente il Consiglio provinciale si è riunito e ha approvato i regolamento decimando le nostre richieste. Non siamo soddisfatti».
«Criterio assurdo della Provincia per il calcolo delle licenze spettanti a Cavallino-Treporti», attacca il consigliere Angelo Zanella della lista Amministrare, contraria all'approvazione del regolamento, «prevedendo un incremento rispetto all'aumento percentuale demografico e turistico dal 1999, senza contare che partivamo da zero licenze perché ci eravamo appena staccati da Venezia. Si tratta di una grave disparità della Provincia rispetto a Chioggia, Mira, San Stino, Campagna Lupia, Jesolo».
«Il regolamento è stato presentato in ritardo», commenta Roberta Nesto della lista Patto, «con i dati incompleti che non potevano portare a risultati diversi. Non potevamo infatti dimostrare l'attracco a Punta Sabbioni per l'imbarco di natanti estranei al comune. Per ora accettiamo un risultato di minima».
Francesco Macaluso
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