tavolo aperto in regione «Tetto di reddito da abbassare

e modifica della normativa»
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Inaugurazione nuovo infopoint e bigliettera VELA ACTV in Piazzale Cialdini, Mestre. Nella foto vicesindaco Luciana Colle
Agenzia Candussi, giornalista Artico. Inaugurazione nuovo infopoint e bigliettera VELA ACTV in Piazzale Cialdini, Mestre. Nella foto vicesindaco Luciana Colle

È in corso in Regione un tavolo per modificare la Legge regionale 10/96 che disciplina l’Ater. Si tratta di una legge che da anni non viene modificata, nonostante lo si chieda da molto tempo. Ieri mattina Colle ha annunciato che l’Amministrazione ha partecipato ai lavori raccontando la propria esperienza. In particolare ha chiesto di abbassare il tetto massimo di reddito per rimanere in un alloggio Erp che attualmente è di 107 mila euro, cifra altissima.

Entro al massimo giugno il testo sarà ultimato. Per adesso al vaglio c’è di quanto abbassare il tetto massimo e la proposta di verificare ogni cinque anni se il reddito è aumentato o no per procedere, in caso affermativo, all’assegnazione a un altro utente che ne ha più bisogno. Altri punti sono fissare a 18 mila euro di reddito per il singolo e 40 mila per un nucleo familiare l'accesso a un alloggio (il tutto calcolato in base all'Isee) e trasformare il contratto Ater in un contratto pubblico e non privato in modo che sia un'assegnazione a tutti gli effetti.

«Per adesso le spese di manutenzione» spiega il consigliere regionale Claudio Sinigaglia del Pd «sono più delle entrate, in media entrano 1500 euro, ma ci sarebbe bisogno di 1600, quindi ci stiamo trovando per capire come fare. Abbiamo comunque appena approvato un provvedimento che prevede di utilizzare il fondo che si ricava dalla vendita di alloggi Erp per restaurarne altri in modo da darli più velocemente a chi ne ha bisogno». (v.m.)

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