Tavolate in 13 campi di Venezia per dire: «Ci siamo»
VENEZIA. Una tavolata di 1500 persone diffusa in tredici campi diversi per ribadire che i veneziani ci sono e che amano la loro città. È la tavolata di sabato sera, organizzata dalla Municipalità di Venezia, Murano e Burano per l’iniziativa “Tutta mia la città. In campo con scugeri e pironi” a Rialto (Pescheria), San Polo (San Stin), Santa Croce (Tolentini e Campo San Giacomo), San Marco (San Samuele), Castello (Via Garibaldi e Ss. Giovanni e Paolo), Dorsoduro (San Nicolò dei Mendicoli e campo santa Margherita), Giudecca (Ponte Lungo), Cannaregio (Remiera Tre Archi) e Murano (Campo San Donato.
La partecipazione è aumentata rispetto al 2017 con la novità che quest’anno si sono unite attivamente per la prima volta anche una remiera e due parrocchie, don Andrea Longhini dei Carmini e fra Angelo Preda di Campo Ss. Giovanni e Paolo. Ogni cittadino ha portato da casa qualcosa da mangiare per condividerlo con gli altri commensali. Tanti i campi con musica, ma soprattutto tante le generazioni presenti, dai bambini agli anziani. Tutto è filato liscio anche se in molti hanno trovato fuori luogo l’arrivo dei vigili che sono arrivati a controllare la posizione dei tavoli sia in Campo Santa Margherita che a San Nicolò dei Mendicoli.
«Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo come Municipalità siamo riusciti per il terzo anno a ottenere tanto calore e simpatia dai cittadini e significa che stiamo andando nella direzione giusta» afferma il presidente della Municipalità Giovanni Andrea Martini «Trovo inopportuno che i vigili siano andati a controllare le tavolate, soprattutto in Campo Santa Margherita, dove i residenti continuano ad avere dei disagi provocati dallo spaccio. Iniziative di questo tipo invece sono utili anche per allontanare il degrado perché danno un segno positivo della presenza vitale degli abitanti».
L’evento è stato un successo che, in una città che si spopola, ha contribuito a rafforzare il senso di comunità tra i residenti. Per un giorno si è potuto fare quello che i veneziani hanno sempre fatto e vorrebbero continuare a fare: potersi sedere fuori dalla porta di casa, ciacolare con i vicini, fare nuove conoscenze e, qualche volta, portare un tavolo all’aperto e cenare al fresco. «Rilanceremo quello che ci ha spinti a promuovere questa iniziativa» prosegue Martini «Chiedere che venga modificato il Regolamento affinché i residenti possano, stabilendo delle regola, mangiare o sedersi fuori casa».
Rialto, l’area più turistica, si è letteralmente ripresa la Pescheria con una tavolata lunghissima di veneziani doc, ai Tolentini la musica dei Frankies ha fatto danzare fino a tarda notte, in Campo San Stin il gruppo Mamme e Mamme ha creato un campo di famiglie, in Via Garibaldi il gruppo vocale Mamme per caso ha accompagnato la serata, nella riva vicino alla Biennale si è ballato il tango sotto le stelle, a San Giacomo magia sulle note dell’associazione Aretusa e così via, ogni campo ha espresso una parte di Venezia, come se fosse un’unica grande tavolata.
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