Tavolate contro la multa «Così viviamo Venezia»

Pasta e fagioli, frittelle di cavolo e di verdure, torte salate, formaggi e anche caviale. Ieri moltissimi veneziani sono scesi in campo per l’iniziativa “Pranzo libera tutti!” organizzata da Daniela Biavati e aperta alla città. Oggi invece in molti si sposteranno verso campo Santa Margherita dove Giovanni Leone ha promosso la stessa iniziativa alle 13. Dopo la multa per occupazione pubblica data dai vigili una settimana fa a un gruppo di famiglie con figli che aveva messo un tavolino in campo San Giacomo per un brindisi, moltissimi cittadini hanno reagito e reclamato la libertà di vivere gli spazi della città organizzando un pranzo in tutti i campi. Così, dalla Giudecca al Ghetto, passando per San Lorenzo, campo della Bragora e rio Terà dei Pensieri, i veneziani si sono ritrovati a condividere un momento che è diventato di socializzazione e convivialità.
«Siamo molto felici di vedere con quanto entusiasmo è stata accolta l’iniziativa», ha detto Biavati, «È il segnale che la città è viva e ha voglia di sentirsi viva. Questa è un’azione pacifica che vuole dimostrare quanto lo spazio pubblico possa essere il mezzo per stare insieme, conoscersi e vivere la città». Mentre l’interpellanza della consigliera Monica Sambo per chiedere che venga cambiato il regolamento e incentivare iniziative di questo tipo sta attendendo di essere discussa, molti residenti hanno colto il pretesto della multa per dare un segnale all’amministrazione. «Questo è un modo di vivere la venezianità che c’è da sempre», spiega Massimo Bustreo, uno dei residenti di campo San Giacomo, «L’episodio della multa ha toccato chi ama la città perché si ha sempre più spesso la sensazione che gli spazi pubblici vengano tolti ai cittadini, come per esempio il giardino Papadopoli. Ovvio che chi pranza in campo deve avere rispetto, ma iniziative di questo tipo sono positive per tutti».
Insomma, da che Venezia è Venezia, stare insieme in campo per mangiare qualcosa o su una sedia per chiacchierare, è sempre stato fatto. «Siamo convinti, ha detto Sambo da Campo San Giacomo, «che iniziative di questo tipo siano un segnale inequivocabile di riappropriazione degli spazi pubblici e di presidio sociale che dovrebbero essere valorizzate. Non sono queste le situazioni di degrado che bisogna combattere». Oggi, in occasione dell’iniziativa “Scendiamo in campo”, l’architetto Leone presenterà una bozza di cambio del regolamento in modo da incentivare anche per il futuro questa modalità di vivere la città. «La risposta del campo è stata totale», spiega Leone, «Gli esercenti si sono dimostrati vicini offrendoci i loro prodotti, dal vino alla carne, alla frutta e alla verdure, mentre il patronato dei Carmini ci presta i tavoli».
Vera Mantengoli
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