«Tav, è una vittoria degli agricoltori»

La scelta di Zaia di bocciare il tracciato litoraneo accolta con soddisfazione. «Ma adesso vigileremo fino in fondo»
Di Giovanni Monforte
LAZZARINI FGAVAGNI SAN DONA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA - Il corteo dei trattori ieri a San Dona'
LAZZARINI FGAVAGNI SAN DONA MANIFESTAZIONE IN PIAZZA - Il corteo dei trattori ieri a San Dona'

La giunta regionale, su proposta del governatore Luca Zaia, ha messo nero su bianco la scelta di realizzare la Tav Venezia-Trieste lungo il tracciato dell’attuale ferrovia, con l’eventuale raddoppio che attraverserà in galleria i centri abitati. «Abbiamo formalizzato con un atto di indirizzo una decisione già nota, per confermare una scelta già discussa e fatta», ha commentato Zaia, «così da evitare che qualcuno a Roma possa imbastire speculazioni sulle recenti decisioni statali sulla questione, che fanno riferimento a un percorso litoraneo che non ha né senso né consenso».

La delibera ripercorre l’iter del progetto dal 2003 in poi, ricorda il lavoro svolto dal 2011 a oggi dal commissario Mainardi e sottolinea la necessità di approfondire il tracciato alternativo in affiancamento alla linea esistente, così da consentire una comparazione con il percorso litoraneo. «Il cosiddetto tracciato basso», ha aggiunto il governatore, «avrebbe tagliato in due la campagna delle bonifiche, era ambientalmente insostenibile e aveva un impatto elevatissimo. La linea in affiancamento a quella esistente dovrà essere approfondita allo stesso livello di progettazione di quanto predisposto da Rfi». Come si ricorderà, la proposta di Mainardi è articolata in due fasi. La prima prevede il potenziamento della linea storica, adesso ampiamente sottoutilizzata. E solo in una seconda fase Mainardi ha ipotizzato un possibile raddoppio. Quest’ultimo ha sollevato le perplessità dei cittadini che risiedono a fianco dell’attuale ferrovia, preoccupati per le proprie case. Ma la delibera regionale rilancia l’ipotesi dell’attraversamento in tunnel dei centri abitati. «Questa proposta alternativa», ha precisato Zaia, «dovrà prevedere soluzioni prevalentemente in galleria artificiale in corrispondenza dei centri abitati di Marcon, Quarto d’Altino, Meolo, Fossalta di Piave, Musile, San Donà, Ceggia, San Stino, Portogruaro e Fossalta di Portogruaro».

«La decisione del presidente Zaia è una risposta alle tante istanze venute dal territorio: ma la nostra attenzione non cala, vigileremo finché il progetto non andrà definitivamente in porto». Paolo Quaggio, presidente di Cia Venezia, commenta così l’approvazione della delibera che sconfessa l’ipotesi litoranea.

«Si tratta senz’altro di una vittoria, è stata premiata la serietà e la compattezza con cui si sono mosse Cia Venezia, Confagricoltura Venezia, Copagri e Legambiente, riunite nel comitato «L’altra Tav». Avevamo richiamato più volte alla sue responsabilità la Regione perché sapevamo che la nuova ipotesi di percorso predisposta dal commissario straordinario Bortolo Mainardi era nella fase di uno studio di pre-fattibilità. E che senza un pronunciamento chiaro, non sarebbe potuta essere portata avanti e contrapposta al tracciato basso, l’unico finora ufficiale. Il tracciato basso ha forti impatti ambientali. Per lo stesso motivo ha ricevuto il radicale dissenso dei comuni attraversati. Il percorso litoraneo devastava aree importanti per l’agricoltura, da quella della pera tipica veneziana ai vigneti della Doc Piave e della Doc Lison.

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