Tasse locali in calo, sale quella dei rifiuti
CHIOGGIA. Flessione fiscale per Tasi, Imu, Tosap, aumento per la Tari. Per i primi quattro anni di mandato la giunta Casson è riuscita a alleggerire il peso fiscale, ma nell’ultimo anno, a un mese dalle elezioni, ha introdotto un aumento della tassa sui rifiuti del 10.3%, dovuto alla necessità di coprire 1.400.000 euro di debiti insoluti. Gli ultimi cinque anni si chiudono quindi con un aumento di una delle tasse più odiate perché già particolarmente onerosa a Chioggia dove il costo di raccolta e smaltimento rifiuti (oltre 12 milioni di euro all’anno) è gravoso. Una decisione che probabilmente nella mente dei cittadini cancella l’effetto positivo degli sgravi fiscali introdotti in precedenza.
Nel 2015 la giunta ha abbassato le aliquote della tassa sui beni immobili, la Tasi, del 9% passando dal 2.2 per mille sulla prima casa al 2. Nel 2014 e poi di nuovo nel 2015, su istanza di centinaia di proprietari terrieri, sono state introdotti sconti sull’Imu applicata ai terreni edificabili tenendo conto dei valori di mercato nel frattempo crollati rispetto alle rilevazioni a cui facevano riferimento le tabelle utilizzate per il calcolo della tassa e dei tempi incerti sulle effettive possibilità di edificabilità in alcuni tratti. Nel 2015 sono state introdotte diminuzioni del 40% della Tosap, la tassa sui plateatici, per bar, ristoranti e locali pubblici, mantenendo le aliquote invariate anche per il 2016. Nel 2015 è stato modificato anche il regolamento per l’applicazione della tassa di soggiorno, diversificando tra categorie ricettive, con esenzioni per alcune tipologie di turisti e con sconti per i lunghi periodi. Nel 2016 la tassa si soggiorno è rimasta invariata. La batosta però è arrivata il 30 aprile scorso con l’approvazione in Consiglio comunale dell’aumento del 10.3% della Tari. Un aumento, spiegato da Veritas e dal Comune, con la necessità di coprire le insolvenze di una decina di concessionari balneari che dal 2014 non pagano la tassa sui rifiuti in attesa della pronuncia del tribunale a cui sono ricorsi per contestare alcune anomalie riscontrate nell’applicazione della tariffa e nelle modalità del servizio. Questi imprenditori hanno affidato il servizio di raccolta dei rifiuti in spiaggia a un altro gestore, ma contestualmente hanno smesso di pagare anche la parte fissa della tassa (pulizia generale della città) creando un buco nella copertura dei costi di 1.400.000 euro che sono stati spalmati tra tutte le utenze con l’aumento del 10.3%.
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