Tassa rifiuti, una stangata aumento del 10 per cento

Il Comune appesantisce la Tari nonostante la volontà del governo di abolirla Una coppia in un appartamento con due camere pagherà 59 euro: 10 in più
Di Giovanni Cagnassi

Tassa rifiuti, arriva la stangata prima di fine anno. Aumenti nell’ordine del 10 per cento, già evidenti al pagamento della rata di settembre appena calcolata, pervenuta in questi giorni alle famiglie sandonatesi. Gli stessi aumenti che successivamente si spalmeranno anche sulle prossime rate. Le famiglie residenti, con i vari nuclei, dovranno infatti pagare per tutti quanti non hanno pagato nei tre anni precedenti, per evitare il dissesto finanziario nel pagamento.

I conteggi sono già stati fatti. Oggi una persona che vive sola in un miniappartamento viene a pagare intorno ai 23 euro, due persone in un appartamento con due camere, circa 59 euro, intorno al 10 euro più della stessa rata dello scorso anno. Purtroppo è questo “lo scotto” da pagare dopo i tanti insoluti che si sono accumulati. Si calcolano circa 700 mila euro di mancati pagamenti della tassa dei rifiuti in questi tre anni considerati.

«La tassa dei rifiuti si aggiunge alle tante altre bollette da pagare», protestano alcune delle famiglie che hanno ricevuto in questi giorni la notifica per il pagamento, «è chiaro che tra affitti, mutui, corrente, telefoni, poi ci sarà il gas che d’inverno lievita a dismisura, tanti non riescono più a sostenere le spese. Ogni aumento diventa difficile da accettare in queste condizioni di disagio con tanti che sono senza lavoro o che non riescono ad arrivare a fine mese se non con continui sacrifici».

Il Comune destina ai servizi sociali circa 400 mila euro per aiutare le famiglie ogni anno e di questo passo sarà necessario un taglio, o per lo meno una ferrea selezione tra chi ha davvero bisogno. E, infatti, molti negli anni scorsi hanno deciso semplicemente di non pagare.

Ma i conti alla fine devono tornare e queste sono le conseguenze. «A questo si aggiunga», spiega l’assessore all’ecologia, Luca Marusso, «anche le tante attività commerciali o in crisi che hanno chiuso e non hanno così pagato. Ci sono tanti insoluti e oggi, con i successivi conteggi, è stato necessario aumentare il fondo di accantonamento per gli insoluti in modo tale da evitare il dissesto finanziario».

«Eppure», ricorda, «va precisato che i costi industriali sono diminuiti sensibilmente, per raccolta, smaltimento, spazzatura, anche perché è stato dato grande impulso alla raccolta differenziata e alla sua qualità che per la nostra città è estremamente elevata. I minori costi, però», conclude l’assessore delegato, «vengono in qualche modo non compensati da questi insoluti che sono per una cifra rilevante».

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