Tassa di soggiorno scoppia la polemica tra Aja e Comune

JESOLO. Tassa di soggiorno, l’Aja ancora critica sull’informazione ai turisti dopo la stangata che porterà nelle casse del Comune quasi 5 milioni di euro a fine estate. E su questo argomento è...

JESOLO. Tassa di soggiorno, l’Aja ancora critica sull’informazione ai turisti dopo la stangata che porterà nelle casse del Comune quasi 5 milioni di euro a fine estate. E su questo argomento è scontro tra albergatori e Comune. Nei giorni scorsi è comparso un pieghevole, in distribuzione nelle strutture ricettive e l’ufficio informazioni di piazza Brescia, realizzato dall’amministrazione: “Informazioni & Tariffe 2018 – Imposta di soggiorno”, questo il titolo.

L’associazione albergatori protesta per come è stato redatto e diffuso. Il sindaco ha spiegato che è solo un primo volantino informativo cui ne seguirà un altro più dettagliato diffuso anche in Europa. Non ci sarebbero invece albergatori che hanno evaso la tassa, ma solo dei ritardatari nei pagamenti. La miccia è stata ormai accesa.

«Informazione tardiva e mal fatta», dice il presidente Aja, Alberto Maschio, «nessuna spiegazione su come e dove verranno impiegati i soldi. E questo non aiuta a sopire le proteste dei turisti che quest’anno ci sono state per l’aumento dell’imposta. Considerato che c’è stato anche un importante aumento rispetto al 2017 era quantomeno auspicabile, come più volte vanamente richiesto, che questo materiale fosse disponibile da marzo da quando è stata introdotta».

«Altro punto dolente», evidenzia, «il tipo di informazione. Si dice genericamente che la tassa servirà per migliorare i servizi, ma non ne viene citato uno. Forse perché c’è una mancanza di programmazione? O l’imposta di soggiorno servirà per sanare il bilancio, destinando al turismo solo piccola parte? Come possiamo spiegare al turista che i suoi soldi saranno ben spesi per migliorare i servizi, se non ne indichiamo nemmeno uno. Viene fatto osservare che l’imposta si applica anche in altre città, però vorrei rammentare che in altre località, anche vicine, viene spiegato come i soldi verranno impiegati».

Intanto, la polizia locale avrebbe individuato degli albergatori che non hanno versato la tassa. I «Non entro in merito al fatto in sé», conclude Maschio, «siamo per il rispetto delle regole. Ma non posso non stigmatizzare la scelta di rendere pubblica un’informazione che ancora non è stata accertata. In questo modo si rischia, o si vuole, screditare un’intera categoria». La risposta del sindaco: «Ci sono probabili ritardi nei versamenti, mai parlato di evasione». —

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